Marta Ottaviani
da Istanbul
«La situazione è seria ma sotto controllo». Con questa parole ieri Marc Danson, direttore dellOms per lEuropa, ha definito la situazione dellinfluenza aviaria in Turchia. Danson ha anche aggiunto che lepidemia è stata contrastata in maniera corretta fin dallinizio. «Siamo soddisfatti per loperato del ministro della Salute e per le condizioni di trasparenza e indipendenza con le quali ha lasciato lavorare la nostra squadra».
Un bel sospiro di sollievo per la popolazione, in particolare per il premier Recep Tayyip Erdogan, che in questi giorni ha visto la sua popolarità precipitare ai minimi storici. E se sui principali quotidiani la liberazione imminente di Ali Agca comincia a rubare la scena al virus dei polli, per stare tranquilli è ancora troppo presto. Se, infatti, la variante H5N1 non uccide ormai da una settimana, il numero di province colpite dal virus è salito da 22 a 81. Vale a dire che in questo momento un quarto del Paese è potenzialmente infetto. Il numero di persone che hanno contratto linfluenza aviaria è fermo a 15. Il ministro della Sanità turco Recep Akdag, nella conferenza stampa che ormai ha assunto frequenza quotidiana, ha sottolineato che in questo momento la cosa più importante «è mantenere alzata la guardia ma senza del panico».
Lazione del governo in questo momento è concentrata particolarmente nelle zone più densamente popolate del Paese, prima fra tutte Istanbul, dove i quartieri di Gaziosmanpasa, Kuçukcekmege ed Eserler sono ancora in quarantena e la capitale Ankara, dove ci sono cinque persone ricoverate. Guardia alzata nelle zone a est del Paese come le province di Igdir, Erzurum, Agri, Elazig, Diyarbakir, che sono state infettate di recente e che rappresentano una delle parti più povere della Turchia. Proprio in questi distretti si teme che la gente possa ancora nascondere pollame infetto.
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