MilanoLa notizia circolava da giorni nei corridoi di Santa Giulia, il quartier generale di Sky alla periferia di Milano: le disdette degli abbonamenti sono in crescita. Con una tendenza al raddoppio. Ora, però, arrivano le cifre ufficiali, contenute nella trimestrale diffusa la scorsa notte dai vertici del gruppo: i clienti che hanno chiuso con la tv satellitare sono saliti al 13,6 per cento contro un otto-dieci per cento scarso dellanno scorso. Tradotto in numeri, vuol dire che per la prima volta hanno disattivato il decoder più di mezzo milione di italiani. Un esercito di scontenti che si sfogano con i centralinisti della tv satellitare esponendo il più piatto dei ragionamenti: i prezzi salgono inesorabilmente, la qualità scende. Attenzione: la forza di una pay tv si misura proprio sul gradimento degli abbonati, così come quella della tv generalista sullo share. In particolare, sono sempre di più quelli che giudicano insoddisfacente lofferta cinematografica, mentre inizia a soffrire anche la programmazione sportiva. Sky copre i grandi eventi e le partite di calcio, ma fra unOlimpiade e un Campionato del mondo, il piatto piange. E specialmente destate, da giugno a settembre, la tentazione di mandare in soffitta la parabola è forte.
Insomma, i conti della provincia italiana dellimpero Murdoch non sono così trionfalistici come potrebbe apparire. È vero che nel 2008 per la prima volta Sky ha superato Mediaset nei ricavi raggiungendo i 2,64 miliardi. Ed è altrettanto innegabile che il numero degli abbonati sia ancora in crescita: dai 4,5 milioni dellanno scorso si è passati ai 4,8 di adesso. Ma gli scricchiolii si avvertono sempre più forti: in casa Rai sta finalmente decollando il tanto atteso digitale terrestre, con una moltiplicazione dei canali fra i quali lemergente Rai4 di Carlo Freccero; contemporaneamente dopo un lungo braccio di ferro, la Rai ha fatto scendere dalla piattaforma satellitare i canali Raisat e a breve potrebbero scomparire persino i tre canali generalisti. Non solo: il Biscione fa una concorrenza sempre più agguerrita con Mediaset Premium e ha sfilato alla concorrenza il ghiotto canale Studio Universal, con un prestigioso magazzino di film americani. Sky, naturalmente, non è rimasta con le mani in mano: ha portato via a Raisat il David Letterman Show, programma mito importato dagli Usa, e i cuochi del Gambero Rosso; ha varato un canale nuovo di zecca offrendo il miglior cinema italiano e un altro con i telefilm di culto del passato, da Baywatch a Love Boat. Inoltre, sono appena stati presentati i canali in alta definizione, calamita per uno spettatore sempre più smaliziato e supertecnologico.
La controffensiva avrà successo? Questanno, dopo aver combattuto e perso col governo la guerra dellIva con conseguente raddoppio dellimposta, Sky Italia era corsa ai ripari puntando su uno degli artisti più amati dagli italiani: Rosario Fiorello. E sul suo Fiorello Show, punta di diamante del nuovo canale Skyuno, il cui varo è stato preceduto da una campagna mediatica senza precedenti, con un testimonial preso di forza dalla storia della tv italiana: Mike Bongiorno. La prima puntata del programma è stata seguita addirittura da un milione e 15mila spettatori pari al 3,53 per cento di share. Un risultato a suo modo storico. Poi però i numeri sono inevitabilmente scesi, pur rimanendo su livelli importanti. In media lo spettacolo è stato apprezzato da oltre cinquecentomila persona a puntata. Cifre straordinarie per luniverso Sky: un film di successo intercetta circa 450mila abbonati, un telefilm viaggia sui trecentomila.
E però proprio questi dati fanno capire che San Fiorello ci ha messo una pezza ma non ha raggiunto lo scopo sperato: bloccare la preoccupante emorragia dei telespettatori non più sintonizzati sul satellite. Fiorello ha trattenuto migliaia e migliaia di utenti, ma gli spettatori che hanno deciso di spegnere Sky non solo non sono diminuiti rispetto allanno precedente, ma sono aumentati. E non di poco.
Fiorello ha fato la sua parte, ma se il parafulmine ha solo limitato i danni nella scorsa stagione cosa accadrà in autunno? Il rischio, concreto, è che la disaffezione si trasformi in una fuga. Di massa. I conti, per labbonato, non tornano: il pacchetto full costa ormai quasi 70 euro al mese quando quello della neonata Sky Germania è sotto i 20 euro.
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