«Slucchettatori» all’opera nella notte a Ponte Milvio

I lucchetti degli innamorati di Ponte Milvio alla fine sono stati divelti. Mercoledì notte qualcuno armato di tronchesi (con ogni probabilità quelli del «comitato spontaneo slucchettatori di Ponte Milvio») si è recato sul luogo e ne ha fatto piazza pulita. Alla faccia dell’amore eterno. E alle spalle delle centinaia di giovani coppie che hanno lasciato sul lampione dell’antico ponte il sigillo del loro «per sempre». Che ne sarà di loro? Difficile dirlo. I sentimenti, come dimostra quanto accaduto, non sono mai al sicuro. Di certo però Step, il protagonista di Ho voglia di te (da cui s’ispira la stramba moda del lucchetto), sarebbe indignato. Almeno quanto l’uomo che gli ha dato l’inchiostro per vivere: «Questo gesto - è esploso Federico Moccia - è un atto vile e vergognoso». Opera di «gente senza poesia», ha aggiunto il sindaco Walter Veltroni.
I lucchetti non erano solo roba da innamorati. A più riprese in questi giorni hanno dato da mangiare alla politica, con il centrodestra impegnato in una loro strenua difesa mentre sull’altra sponda del fiume il gruppo municipale dell’Ulivo era pronto a bonificare il ponte in nome del decoro urbano. Non stupisce perciò il commento dell’assessore ai Lavori pubblici del XX municipio Marco Daniele Clarke: «Qualche teppista ha assecondato la volontà politica dell’Ulivo del XX municipio che qualche giorno fa aveva chiesto di rimuovere i lucchetti. È un fatto gravissimo. Il costo in termini morali e istituzionali è elevatissimo. Sono stati calpestati i sentimenti di tanti giovani». Dello stesso avviso il presidente del XX municipio Massimiliano Fasoli secondo il quale i lucchetti sono diventati un caso per via dell’insofferenza di alcuni. «È incredibile come una manifestazione di gioia debba subire un atto di vandalismo a causa delle assurde critiche della sinistra», ha dichiarato l’esponente dell’Udc. Costretto a giocare in difesa il capogruppo dell’Ulivo al XX municipio Massimo Denaro: «Siamo dispiaciuti per quanto accaduto. È un atto ignobile compiuto da parte di chi si pone al di fuori delle regole e della legge. Da parte nostra volevamo solo porre l’attenzione sul problema della riqualificazione dell’area di Ponte Milvio e reclamare una regolamentazione del fenomeno che permettesse di contemperare le giuste esigenze di questa tendenza giovanile con quelle attinenti al decoro». Sulla vicenda infine si è soffermato anche il presidente del consiglio comunale Mirko Coratti: «Purtroppo il gesto sconsiderato di mercoledì notte è frutto di qualche mitomane che ha trovato la sua notorietà in un contesto di cronaca politica che ha avuto eccessivo spazio sul piano mediatico locale e nazionale. I lucchetti dell’amore dovevano rimanere lì dov’erano perché rappresentavano il segno positivo di una città che si ama ed elegge il suo paesaggio per fotografare i suoi affetti. Quando la politica scende in campo su argomenti di questo genere si rischia sempre di fare demagogia. E la demagogia è terreno fertile per i mitomani che cercano la loro scena. Oggi per colpa di qualche politico centinaia di innamorati romani hanno provato una piccola grande delusione. A loro va il monito di continuare a far vivere la capitale nella propria intimità».


Intanto il XX municipio ha già avviato il percorso per lo svolgimento del concorso di idee «Un lucchetto per amore» e in futuro installazioni di design accoglieranno i lucchetti senza stravolgere da un lato il rito dei teenager e offrendo dall’altro nuovi spunti estetici e funzionali. Nell’attesa di quel giorno i giovani innamorati però non staranno certo con le mani in mano: già ieri alcune coppiette sono tornate a Ponte Milvio e hanno legato i loro lucchetti al lampione sfregiato.

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