Smantellata un’organizzazione che spacciava «erba» nelle scuole

Rifornivano di marijuana i licei romani, ma anche la facoltà di «Psicologia» de «La Sapienza». Un’organizzazione ben strutturata con a capo un romano, Gabriele C., vecchia conoscenza dei poliziotti della squadra investigativa del commissariato «Esposizione», all’Eur. «Investiva i proventi del redditizio traffico in operazioni economiche spesso sballate - ricordano gli uomini della giudiziaria di via Asia -, sia lui che la convivente e la madre avevano così continuamente bisogno d’importare altra “roba” dall’Olanda. Quindi s’avvalevano d’un nutrito gruppo di “cavalli” e pusher, spesso studenti a loro volta consumatori che garantivano una certa sussistenza al clan. In 19 mesi di indagini siamo riusciti a ricostruirne i movimenti, le contrattazioni per l’arrivo dei carichi, gli scambi denaro-stupefacenti, lo smercio su piazza». Nel dicembre 2005 a «spiare» le mosse di Gabriele e gli emissari di Fikret Hodzic, criminale croato con base ad Amsterdam da cui i romani acquistavano le partite, c’era persino un poliziotto travestito da Babbo Natale. Poi ci sono i filmati ripresi attraverso la tecnologia satellitare, migliaia di pagine di intercettazioni telefoniche trascritte. «Partendo da semplici controlli nelle scuole - spiega il dirigente Edoardo Calabria - dal settembre 2004 in poi, informato il pm antimafia Lucia Lotti, ci siamo messi alle calcagna del gruppo, fino ad arrivare al primo grande sequestro, quello di 33,5 chili di droga arrivati in Italia nel gennaio del 2005. In tutto abbiamo recuperato oltre 80 chili di marijuana, 1 kg di hashish, alcune migliaia di euro in contanti». Ieri, sono scattate le 10 ordinanze di custodia cautelare in carcere per altrettanti membri dell’organizzazione, tutti accusati di associazione a delinquere per traffico internazionale di stupefacenti. Un’undicesima persona è uccel di bosco all’estero, mentre altri 5 sono finiti ai domiciliari e per 4 è stato decretato l’obbligo di firma. In totale sono 49 le persone indagate, 28 i denunciati a piede libero tra cui anche 5 minori, enfant-spacciatori, e 4 stranieri, un serbo, un cieco, un polacco e un venezuelano. Undici, oltre la facoltà, gli istituti coinvolti, in primis lo scientifico «Giuseppe Peano» di Vigna Murata, - da cui prende il nome l’operazione, «Peano» -, quindi il «Cannizzaro», il «Vivona», il «Magnum», il «Pasteur», il «Primo Levi», l’«Arangio Ruiz», il «Majorana», il tecnico «Fermi», il «Trionfale» e l’istituto d’Arte «Roma 1», «tutte scuole - aggiunge Calabria - teatro in qualche modo dello spaccio al minuto». La «merce» arrivava soprattutto su veicoli che facevano la spola tra lo Stivale e il paese dei Tulipani.

«Una volta - racconta un investigatore - visti gli ultimi fallimentari investimenti, il sodalizio non aveva i soldi per pagare il rinnovo dell’assicurazione di un fuoristrada. Solo in extremis, sono riusciti a risolvere il problema. Fortunatamente anche per noi che abbiamo potuto concludere l’operazione».

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