Oscar Eleni
da Bologna
Nellabbondanza di aggettivi venduti a poco prezzo per il buonismo televisivo ci troviamo confusi anche in partite di lotta come quella che ieri la Fortitudo ha vinto (80-61) con un margine esagerato su Roma assiderata ad un solo punto nei 7 minuti della fase decisiva, portandosi in vantaggio 2-1 nella serie che vivrà il suo nuovo inferno a Roma domani sera, anche perché alla fine su un colpo di Lorbek, forse il meno volontario di tutti i contatti duri, che stendeva Righetti, il presidente Toti e lavvocato Tobia lasciavano larena furenti beccandosi con il pubblico. Cera già stata tempesta quando Bagaric, il migliore davvero, nelle fasi di gioco, perdeva il controllo e faceva a testate con il belga Van der Spiegel, facendosi espellere, costringendo il tenero Van ad andare anzitempo negli spogliatoi. Si va verso gara quattro, ma dovremmo aspettarci anche gara cinque di domenica.
Ma torniamo alla difficoltà di comprendere certe prestazioni perché il problema non è capire certe pantomime quanto dover sopportare giocatori e anche arbitri, soprattutto ieri sera, eternamente prigionieri nella giostra dellapparire e dellessere. Troppa gente finta, eroi con cuore di coniglio, mezzi giocatori, talentini scambiati per talentoni. Langoscia Climamio di far capire che non ci sono effettivi problemi per impostare il gioco, porta alla confusione di non voler scegliere le vie più semplici. La voglia della Lottomatica di mostrarsi virile e produttiva sempre rompe la scacchiera dove Pesic aveva mosso pedine e qualche alfiere con efficacia per 20 minuti (39-37), quelli dove Smodis, Mancinelli e Douglas erano andati quasi in bianco. Quando Repesa ha scelto la tela ruvida, scoprendo lardore e la geometria di Bagaric dominatore che poi ha perso il controllo, è arrivato anche il risveglio di Smodis lasciato nel suo giardino preferito per colpire dalla media distanza.
Notte di contrasti duri, comincia Smodis su Edney che come tutti i piccoli poi si ribella e va a litigare con tanti avversari, serata da reazioni rabbiose dove la Climamio vince il confronto a rimbalzo, notte di cose fasulle dove Roma ha perso più palloni di Bologna. Finisce che si ritrova nel cielo anche Lorbek, ma finisce con il veleno, Toti che sbuffa dicendo che in questo clima non vale la pena investire nel basket, reazioni normali se tentano di aggredirti, ma reazioni che non hanno logica. Questo, bellezze, è il clima play off in un Paese dove le regole sportive sono spesso mangiate da balordi.
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