Nessun diktat, ma un invito a tutti alla massima collaborazione. «Chiediamo ai milanesi, quando è possibile, di abbassare un po’ il riscaldamento in casa». Qualche grado e qualche ora in meno, quando il freddo fuori non è esagerato come in questi giorni. Ma anche un aumento dei controlli da parte dei vigili negli edifici pubblici e privati - dagli ospedali a bar, negozi, ristoranti e condomini - per verificare che il tetto dei 22 gradi previsto dalla norma sia rispettato. In caso contrario, scatteranno le multe. Linea che il sindaco ieri mattina ha condiviso con il suo vice Riccardo De Corato, l’assessore all’Ambiente Paolo Massari, al capogruppo del Pdl Giulio Gallera, al vicecoordinatore cittadino Marco Osnato e al direttore generale del Comune Giuseppe Sala. Riunione convocata in fretta e furia dopo le continue polemiche sullo smog dei giorni scorsi, e la minaccia dei consiglieri di opposizione di «occupare» simbolicamente l’aula per chiedere provvedimenti d’urgenza come il blocco delle auto o le targhe alterne. «Inutili e costosi dal punto di vista sociale, non metteremo in atto misure d’emergenza» assicura il sindaco. Anche perché, l’emergenza tanto sbandierata dagli ambientalisti - ma pure dalla Lega e dal presidente della Provincia che è arrivato a proporre le targhe alterne nel weekend - non esiste. O meglio, 14 giorni consecutivi di Pm10 off limits, 18 da inizio anno, sono in realtà da valutare come un segnale di miglioramento. Solo l’anno scorso, alla stessa data i giorni con le polveri sottili oltre i 50 microgrammi al metro cubo erano già a quota 20 (a fine gennaio 26), le concentrazioni medie sono scese da 83 microgrammi a 68. «Non basta ovviamente, dobbiamo puntare al massimo - ammette l’assessore Massari - ma vuol dire che le misure che stiamo attuando, dal potenziamento dei mezzi a Ecopass, alle piste ciclabili, funzionano, è già meglio del 2009 e dobbiamo mantenere questo trend. Siamo contro i provvedimenti tampone, chi li metteva in atto non stava lavorando su misure strutturali come noi». Targhe alterne e domeniche a piedi? «Non funzionano - fa eco Gallera - e in un periodo di crisi non è il caso di danneggiare inutilmente i commercianti e gli artigiani». Dunque, lotta in primis alle caldaie: via alla campagna di sensibilizzazione per contenere il più possibile il riscaldamento negli edifici privati, controlli intensificati da parte del Nucleo Ambiente dei vigili - Palazzo Marino darà il buon esempio nei propri stabili -, potenziamento di teleriscaldamento e sostituzione delle caldaie. Il Comune ha chiesto ad A2a di accelerare il piano per installare una rete di 270 colonnine per le auto elettriche in città. E in vista del «conclave» su Ecopass in primavera, il sindaco ha invitato la maggioranza a ragionare sull’utilità di escludere ancora gli Euro4 senza filtro dal pagamento, la deroga per ora è prorogata fino ad aprile. Lega e opposizione però non mollano. Il capogruppo milanese del Carroccio ha chiesto al sindaco di imporre da lunedì prossimo e per almeno tutto febbraio le targhe alterne dalle 7 alle 19 su tutta la città, e di sperimentare da marzo la chiusura del centro storico. È certo che «i cittadini, ma anche i pendolari, sapranno organizzarsi al meglio volendo dare priorità assoluta al miglioramento della qualità dell’aria e alla buona salute dei nostri bambini». Temi su cui la Lega organizzerà nel weekend un «referendum popolare» ai gazebo. I consiglieri del Pd hanno invece occupato simbolicamente per qualche minuto i banchi della giunta in aula, prima che iniziasse la seduta, con le mascherine antismog.
Nonostante il dibattito sull’ambiente concesso ieri in aula dal Pdl, con De Corato e Massari, Enrico Fedrighini dei Verdi e Carlo Montalbetti della Lista Ferrante sono arrivati con sacco a pelo e taniche di caffè: «Occupiamo anche di notte, chiediamo che anche gli Euro4 paghino Ecopass».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.