Tre settimane di polveri off limits. Milano soffoca da ventuno giorni (probabilmente 22 visto che il dato di ieri sarà registrato solo questa mattina): sabato le centraline dell’Arpa hanno registrato valori del Pm10 quasi tre volte oltre la soglia dei 50 microgrammi al metro cubo. Erano a quota 147 al Verziere, 139 a Città studi, 133 in via Senato quindi area Ecopass. Oggi e domani tornano in vigore le misure di emergenza decise da Comune e Provincia al tavolo con i sindaci dell’area metropolitana /hanno aderito in 46). Ancora per 48 ore scatta il divieto di circolazione anche ai veicoli diesel Euro 3 senza filtro, l’obbligo di abbassare di un grado i riscaldamenti di case e uffici e di tenere chiuse le porte nei negozi. Poi, sarà tempo di bilanci e di valutare le prossime terapie anti-smog con un occhio al ponte del 7 e 8 dicembre e allo shopping natalizio che può dare una boccata d’ossigeno (almeno) ai commercianti in tempi di crisi. Sono giornate in cui, ha ammesso ieri il presidente della Provincia Guido Podestà, non si possono imporre blocchi troppo drastici della circolazione.
Il meteo è nemico. Novembre si è distinto per le scarse precipitazioni, sia tenendo in considerazione il numero di giornate che la quantità. La centralina di Juvara ha registrato durante tutto il mese scorso un cumulo di 81,2 millimetri di pioggia, il 35 per cento in meno rispetto alla media di novembre negli anni dal 2002 al 2010 (pari a 125,3 mm). E solo sette giorni in tutto (rispetto a una media di 12,2), anche se non è stato l’anno peggiore. Un anno fa dopo in undici mesi Milano aveva già fatto i conti con 112 giorni di pioggia, novembre si è chiuso invece ancora a quota 68.
Ma il centrodestra non chiede al Comune danze della pioggia, bensì soluzioni concrete per ripulire l’aria. «Di fronte al nulla deciso da Pisapia dopo ventuno giorni di sforamento del Pm10» il consigliere Pdl (ed ex assessore alla Mobilità) Riccardo De Corato vuole «ricordare che nel febbraio scorso, dopo 18 giorni di polveri off limits il sindaco Letizia Moratti aveva firmato un’ordinanza per cui le auto che pagavano l’Ecopass non potevano entrare nel centro storico, questa decisione fu adottata a metà febbraio e durò una settimana». Ancora una volta invece «il sindaco ha fatto ai promotori dei referendum sul traffico e ai milanesi le solite promesse da marinaio».
Affonda anche il capogruppo del Pdl Carlo Masseroli: il blocco dei diesel Euro 3 senza filtro e l’obbligo di tenere le porte chiuse nei negozi «sono ormai una presa in giro, un intralcio che irrita cittadini e negozianti. Il triplo della soglia è inaccettabile, stiamo tornando al 2007 come sforamenti». Ma «nessuna proposta, solo chiacchiere. L’unica ipotesi sul tavolo è l’Area C che tutti sanno essere inutile e addirittura dannosa per la qualità dell’aria. Questa città merita amministratori capaci di prendere decisioni non dei “chiacchieroni“.
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