Sintesi dello svolgimento in sede regionale che Croci completa: «Al “tavolo” tutti abbiamo riconosciuto fin dall’inizio che quel che conta sono gli interventi strutturali e che la domenica a piedi ha un valore di sensibilizzazione. Premessa rispetto al blocco di domenica con chi era più disponibile e chi ha manifestato di avere qualche problema in più, di tipo organizzativo, come i piccoli Comuni». Resta comunque, osserva Pagnoncelli, la soddisfazione di aver «registrato una unanimecondivisione sui provvedimenti strutturali della Regione già attuati e che l’amministrazione Formigoni ha impostato e perseguito in questi anni su più fronti». Elenchino dell’«unanime condivisione »: limitazioni ai mezzi di trasporto pubblico locale e all’utilizzo delle biomasse, controlli obbligatori sui gas di scarico e sugli impianti termici oltre a un piano incentivi da 55 milioni di euro per sostituire veicoli e impianti di riscaldamento con nuovi mezzi e sistemi a minor impatto.
Interventi «strutturali» che non soddisfano la Provincia, parola di Matteucci, ancora in attesa «di politiche e interventi di tipo strutturale, da realizzare con una programmazione seria e condivisa». Un esempio? «L’ipotesi delle targhe alterne visti gli sforamenti dei limiti imposti dalle Ue sulla concentrazione di Pm10». Ipotesi che Legambiente non sposa.
Anzi, «se si vuole la diminuzione dell’inquinamento occorre potenziare la mobilità collettiva nell’area metropolitana, cosa che la Provincia finora ha fatto poco e male». Osservazione: «Finché Filippo Penati non farà la sua parte lo smog ce lo teniamo».