«Smog? La sinistra specula E sulla pelle dei bambini»

E blocco delle auto sia. Quel che a Ignazio La Russa non va giù è la campagna anti-Milano, e il comportamento dei sindaci di sinistra dell’hinterland, che «speculano sulla pelle dei bambini per ragioni politiche», «dicendo no - accusa - all’unica misura concreta», quella di Palazzo Marino, mentre loro dimostrano che «alla sinistra dell’ambiente non gliene frega un fico secco». Però il blocco «non è un dramma», osserva il ministro. Anche se è stato deciso «a furor di popolo», più che di dati scientifici reali. «Più che a furor di popolo - puntualizza subito - direi a furor di giornali, e a furor di magistrati. Certo, si tratta di una campagna giornalistica più che di realtà». E intanto nel Pdl point di corso Vittorio Emanuele comincia a circolare l’idea di una contro-manifestazione. Un sit-in a sostegno del Comune.
E le mamme in piazza, ministro?
«Ecco, ci andrei anche io in piazza della Scala, ma a ringraziare il Comune di Milano, perché è quello che ha fatto più di tutti, e infatti pur essendo in una posizione geograficamente disgraziata, in mezzo alla pianura e con poca pioggia e vento, è meno inquinato di altri, per esempio di Napoli, battuta dalle brezze del mare».
Lei difende l’amministrazione guidata dal Pdl?
«No, sono obiettivo, parlo anche di amministrazioni del passato. Quelle che hanno progettato le linee del metrò, che non hanno smantellato i tram, che hanno investito sui mezzi pubblici e oggi limitato i mezzi inquinanti. Certo, si può fare di più, ma Milano è la sola città che può vantare misure precise».
Ma il Comune non rischia l’impopolarità per il blocco senza poi portare a casa risultati concreti?
«Impopolarità no. Una domenica senz’auto potrebbe anche essere una festa, solo che la sinistra l’ha rovinata. Ma sappiano che noi risponderemo colpo su colpo alla demagogia. Siamo forti, abbiamo un radicamento quartiere per quartiere».
E come avrebbe visto invece l’ipotesi di targhe alterne?
«Io sono abituato a studiare i problemi, e studiando ho visto che c’è poco vantaggio. Non lo escluderei, ma mi sembra una soluzione vecchia, e che non serve a molto, solo a sensibilizzare. Ma la domenica senz’auto sensibilizza senza fare danni. Le targhe alterne sensibilizzano creando disagio».
La Lega chiede a gran voce le targhe alterne però. E continua a contestare molte scelte del Pdl...
«La Lega ha un solo consigliere (Matteo Salvini, ndr), fra l’altro il più assente in assoluto dal Consiglio comunale - certamente perché occupato in cose più importanti, dedica tutto il suo tempo alla politica, non è certo un “fannullone” - ma la Lega spesso è estranea, non dico alle cose milanesi, ma alle cose dell’amministrazione».
Il Carroccio ha una linea di lotta e di governo?
«Solo di lotta mi pare. A volte si dimenticano di essere anche al governo, oppure non se ne accorge nessuno. Direi comunque che in questo caso si tratta di un fatto contingente, per farsi sentire».
Per restare sul tema dei partiti alleati - o meglio ex alleati in questo caso - come valuta la candidatura di Savino Pezzotta per l’Udc alle Regionali?
«È candidato Pezzotta? Non lo so. Ma se è candidato mi sembra ininfluente. Sia per la maggioranza che per l’opposizione. Comunque contenti loro contenti tutti. Dispiace perché avevamo lavorato bene insieme in Regione».
Ma non vogliono più lavorare con i leghisti al Pirellone...
«Ma fra l’Udc e la Lega ho sentito raramente delle polemiche in questi 5 anni in Lombardia. Anzi, mai visto uno scontro. È più facile che polemizziamo noi con la Lega, piuttosto che l’Udc. Si dimostra dunque che si tratta di un’imposizione strumentale arrivata da Roma».
A Palazzo Marino invece il Consiglio comunale sta esaminando il Pgt. E l’assessore all’Urbanistica Carlo Masseroli si è lamentato perché i lavori non vanno avanti, e di questo passo il Pgt non sarà approvato entro la fine del mandato...
«Io tradizionalmente non ho mai seguito molto l’urbanistica. Sono quasi tuttologo, ma l’urbanistica è un terreno insidioso, e infido, non si sa mai quel che c’è dietro. Mi fido della Moratti quando mi dicono che la filosofia di questo Pgt è che tutti partono alla pari, senza figli né figliastri».
A proposito, ci sono una decina di centri sociali che occupano abusivamente immobili pubblici e privati.

È giusto pensare solo a fare la pace con gli autonomi?
«La pace e la legalità sono due cose diverse.
Io non mi scandalizzo se si chiude un occhio su attività culturali o ricreative. Altra cosa è l’illegalità. Là dove c’è la violazione di norme penali non ci deve essere alcuna tolleranza».

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