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Snai Spa investe 500 milioni

Filippo Grassia

In vista della riforma delle scommesse sportive, Snai SpA gioca d’anticipo e cambia strategia per rispondere alle prossime esigenze del mercato. Il piano industriale, che si concretizzerà nei prossimi quattro anni, prevede una importante svolta, «focalizzata sull’assunzione diretta della veste di concessionario per la raccolta di scommesse e la gestione dei giochi in genere». Questa nuova attività si affiancherà a quella di «service provider» in favore delle agenzie, che finora ha rappresentato il «core business» della società. Con questa mossa, rivolta non solo ai soci della Snai Servizi SrL ma anche ai soggetti terzi, la società toscana vuole dotarsi di una rete di propri punti vendita diffusa capillarmente sul territorio. Agli interessati sarà proposto di concedere a Snai il diritto di acquistare i rispettivi rami d’azienda in base a una valutazione uniforme e il più possibile oggettiva, elaborata con il supporto di qualificati consulenti. Il piano prevede un esborso massimo di 500 milioni di euro.
A fronte di questo investimento, il consiglio di amministrazione di Snai prevede un fatturato consolidato annuo, a regime, di circa un miliardo di euro, con un Ebitida di 120 milioni. Le risorse necessarie per finanziare l’investimento, secondo il comunicato stampa, verranno reperite mediante ricorso a mezzi propri, mezzi di terzi e flussi di cassa generati dalla gestione. L’acquisizione dei vari rami d’azienda dovrebbe essere conclusa in tempi brevi, entro i primi mesi del prossimo anno, e comunque «subordinatamente all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni ministeriali e antitrust». In linea con questa decisione il Cda proporrà all’assemblea straordinaria degli azionisti di modificare lo statuto relativo all’oggetto sociale e, quindi, di ampliare l’ambito delle attività con l’inclusione della gestione diretta delle scommesse. Una integrazione verticale.
Diverso l’atteggiamento di Sisal che, attraverso la controllata Match Point, possiede interamente le 100 agenzie in attività sul territorio con la relativa concessione e quindi non ha bisogno di cambiare strategia. Al limite potrà acquisire altri punti di accettazione e ampliare la propria rete. Respinte al mittente le proposte d’acquisto ricevute negli ultimi mesi da soggetti italiani e stranieri interessati ai vari punti di raccolta. La conferma di quanto faccia gola il mercato delle scommesse (fonte Agicos), arriva dalla ultima maxi offerta che ha riguardato Totosì, uno dei provider più ambiti. Da quanto si apprende dalla stessa Totosì, la società avrebbe rifiutato una offerta di acquisizione del valore di 24 milioni di euro, proposta da Lottomatica. Il rifiuto sarebbe antecedente il recente rinnovo delle concessioni sulle scommesse. La notizia conferma quanto pubblicato di recente dal nostro giornale.
Continua intanto la battaglia dell’Unione Europea contro i monopoli sulle scommesse sportive. Il portavoce della Commissione del Mercato Interno, presieduta da Charlie McCreewy, ha annunciato che in settimana verrà avviata una procedura di infrazione contro la Germania dove possono operare solo quattro provider. Il provvedimento fa seguito ad un ricorso secondo il quale il governo tedesco impedisce agli operatori privati di fornire servizi per la raccolta di scommesse con il chiaro intento di esercitare il controllo su un mercato miliardario. Il monopolio nazionale rappresenterebbe una netta violazione del principio della liberta di servizio nel mercato interno.

Il problema coinvolge altri sei paesi fra cui l’Italia.

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