La Snia respinge l’offerta Enerchem per la quota Hopa

E dietro alle trattative spunta l’ombra del finanziere Fiorini

da Milano

«C'è la volontà di Hopa di cedere il suo pacchetto azionario in Snia. Allo stato è ancora in corso la trattativa. I nuovi azionisti sono venuti a trovarmi ed erano presenti anche altri manager di Snia. Questi nuovi pretendenti hanno espresso un piano diverso da quello su cui ci stiamo muovendo e in sede di consiglio di amministrazione abbiamo concluso all'unanimità che le informazioni ricevute erano troppo scarne per poter esprimere una valutazione» ha detto ieri Umberto Rosa, presidente di Snia, all'assemblea dei soci. Risulta «fermo» anche il negoziato con il gruppo Radici che si era detto interessato alla Nylstar (controllata pariteticamente con il gruppo Rhodia), ha detto Rosa. Il piano al 2010 prevede il raggiungimento per Snia di un fatturato compreso fra 250 e 350 milioni di euro e una redditività fra l'8 e il 10%. L'assemblea ha approvato il bilancio 2005 della società, chiuso con una perdita di 68 milioni.
Intanto, secondo l’agenzia Radiocor, dietro l'interesse di Enerchem per la quota di Hopa nel capitale Snia spunta Florio Fiorini, il finanziere che negli anni '90 salì alla ribalta delle cronache finanziarie per il fallimento di Sasea e per il tentativo di scalare la Metro Goldwyn Mayer insieme a Giancarlo Parretti.

Fiorini è stato consulente del fondo Vienna Capital Partners, uno dei tre soci di Enerchem, insieme alla svizzera Hander e alla romana Jaz di Angelo Jacorossi e famiglia Al-Alhani. Fiorini ha confermato di avere «collaborato con amici austriaci», ma ha aggiunto «di non essere più operativo dall'inizio 2006 per motivi personali».

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