SocGen smentisce perdite, ma crolla

da Milano

Giornata difficile per Société Générale, costretta a smentire «ufficialmente le voci malevole» secondo le quali avrebbe subito pesanti perdite sui prodotti strutturati, che avrebbero reso necessario un aumento di capitale e che hanno fatto perdere al titolo fino al 15% alla Borsa di Parigi. SocGen, sottolineando che raggiungerà un risultato netto «positivo» nel terzo trimestre, ha anche preannunciato che chiederà l’intervento dell’autorità dei mercati finanziari, Amf, perché apra un’inchiesta sulle voci e sul loro impatto sul titolo.
All’inizio di giornata, la banca aveva aperto in rialzo toccando un massimo di 53,99 euro, sull’onda del rally che ieri ha riguardato praticamente tutti i titoli bancari, sostenuti dalla fiducia nel piano anti-crisi varato dalle autorità europee. Poi, il cambio improvviso di rotta: il titolo è crollato a picco in pochi minuti (-15,4%) sulle voci di un possibile aumento di capitale da 10 miliardi di euro che potrebbe essere lanciato a breve per compensare le forti perdite subite in Russia con la controllata Rosbank, di cui SocGen detiene il 60%.


Un attacco da cui il titolo non si è più ripreso: dopo una sospensione al ribasso, SocGen ha continuato, sia pure meno vertiginosamente, a perdere valore, in controtendenza rispetto al netto rimbalzo del mercato, fino a chiudere in calo del 2% a 49 euro. In un primo tempo la società ha preferito non commentare le indiscrezioni, poi ha deciso di smentirle formalmente.
Société Genérale ha già proceduto a primavera a un aumento di capitale di 5 miliardi.

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