Roma - Il Pd correrà da solo. Ma già pensa come ingrossare le proprie fila. Uno sguardo ai socialisti di Enrico Boselli e alla radicale Emma Bonino che però chiudono le porte al nuovo partito di centrosinistra.
Il braccio di ferro con Boselli L’incontro tra Pd e socialisti conferma le posizioni della vigilia e, a questo punto, sembra scontato che le due formazioni non sigleranno accordi in vista delle prossime elezioni. Il socialista Enrico Boselli, accompagnato da Gavino Angius, lasciando la sede del Partito democratico riassume così lo svolgimento del colloquio: "Nessuno può chiederci di sciogliere il Partito socialista, non abbiamo nessuna intenzione di essere annessi". Continua Boselli: "L’incontro è stato chiaro, Veltroni e Fassino ci hanno chiesto di entrare nelle liste del Pd, noi abbiamo risposto che non intediamo scioglierci". Boselli spiega che i socialisti sarebbero pronti a valutare un accordo a partire dal programma e a condizione di poter comunque poter presentare il proprio simbolo: "Il Partito socialista sarà presente con le proprie liste alle prossime elezioni. Mi sarei aspettato che ci avessero proposto un accordo sul programma". Del rifiuto si dice "meravigliato" il vicesegretario del Pd, Dario Franceschini, invitandoli a superare la frammentazione ("E' uno dei mali da superare"). E promette: "Sia noi sia i socialisti discuteremo nei rispettivi organi collegiali e nei prossimi giorni definiremo una posizione chiara".
La Bonino di "no" a Fassino A La Stampa Fassino dice di essere intenzionato "a candidare Emma Bonino nel
Pd" dal momento che l'esponente radicae "ha collaborato egregiamente con Prodi". Ma il ministro delle Politiche europee rifiuta sdegnosamente: "Non se ne parla
nemmeno, non sono un’accattona. Quelle di
Fassino sono parole offensive e sconcertanti per le menzogne
adottate nelle sue argomentazioni". "Una cosa tanto
imbecille quanto offensiva", commenta il leader radicale, Marco Pannella, dicendo che "in Italia non c'è agibilità politrica". Rosy Bindi, ministro per la Famiglia, appoggia la scelta della Bonino di entrare: "Se le chiediamo un’adesione
personale offendiamo la sua coerenza". E proprio la coerenza della Bonino per la Bindi "è uno dei motivi per cui tutti la
vorrebbero nel proprio partito".
Uno sguardo a Di Pietro Con l'Italia dei Valori non c'è ancora niente di definitivo. Ma in molti, all'interno del Pd, guardano positivamente un possibile ingresso del ministro Antonio Di Pietro all'interno del Pd. "Di Pietro è quello che più potrebbe
aderire in maniera sostanziale", assicura Beppe Fioroni
precisando che "l’unica cosa che non possiamo fare è tornare
indietro nella scelta di discontinuità. Il resto sono solo
raffazzonamenti e toppe sul buco, come sta facendo Berlusconi".
Una cosa sia chiara, però, "l’adesione deve essere
sostanziale, sia sul programma che sui valori". Perché,
prosegue Fioroni, "più saremo credibili, più rimotiveremo gli
italiani alla politica. Insomma, conclude, "abbiamo tutti gli strumenti per vincere, più saremo liberi e
più saremo forti". Ma il leader Idv ribatte: "Veltroni deve saper cogliere al
volo questa opportunità. L’Italia dei Valori
alle prossime elezioni ci sarà con il Partito Democratico o
senza, con il suo simbolo, con la sua forte spinta e
determinazione a far parte del partito del fare, con le mani
pulite, piuttosto che con le mani libere come ha detto
qualcuno". E chiude: "Dipende dal Pd se vuole
vincere e governare o rinchiudersi e rinunciare".
Bonelli: "Un grave errore correre da soli" I Verdi avrebbero voluto un'alleanza di centrosinistra con il Pd. "Il Pd ha fatto il grande errore di voler andare da solo - attacca il capogruppo del Sole che ride, Angelo Bonelli - è un regalo a Berlusconi, un modo per aiutarlo a vincere". E condanna duramente la scelta di Veltroni annunciando fin d’ora che "la Sinistra arcobaleno farà campagna elettorale sulla base di un programma chiaro, trasparente e di contenuti".
Pollastrini: "Porte aperte" "Che Emma Bonino non sia un’accattona mi sembra del tutto evidente: è una donna straordinaria e autorevole e io la stimo moltissimo". Il ministro delle Pari opportunità Barbara Pollastrini cerca di ricucire le ferite all'interno del centrosinistra: "Che il Pd voglia candidarsi con un profilo autonomo è doveroso, questo però non esclude la possibilità di aprirsi.
E per aprirsi non possiamo selezionare noi in casa altrui deve esserci una disponibiità al confronto da tutte le parti. Da anni con il governo e non solo ci sono tanti punti di vicinanza e di condivisione con i radicali, con Emnma Bonino e non soltanto con lei. Teniamo le porte aperte".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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