Il passato e il futuro si sono dati appuntamento a Crevari, venerdì scorso, nella scuola elementare e materna «Giacomo Canepa», dove gli alunni hanno festeggiato due importanti anniversari della comunità collinare tra Voltri e Arenzano: i centosessantanni della fondazione della Società Operaia cattolica «SantEugenio» e i centanni della Società di Mutuo Soccorso «Dio e Umanità».
Alla presenza di molti soci anziani, con monsignor Luigi Molinari, delegato dellarcivescovo per la vita sociale e il mondo del lavoro, lassessore comunale ai Servizi Sociali Paolo Veardo, il presidente del Municipio Ponente, Mauro Avvenente, e tanti genitori, i bambini delle cinque classi elementari, accompagnati dai piccolini della scuola materna, hanno dato vita a una toccante cerimonia, recitando brani sulla storia delle due società e esibendosi in canti tradizionali, con una conclusione dedicata anche ai 150 anni dellUnità dItalia, intonando lInno di Mameli. Limpegno dei bambini e delle maestre che li hanno preparati è stato gratificato da molti applausi, sancendo ancora una volta - semmai ce ne fosse stato il bisogno - il forte legame tra il territorio e la scuola Canepa, istituto peraltro già pluripremiato per le innovative attività didattiche e il moderno approccio pedagogico che lo contraddistingue. Occhi lucidi e tanta voglia di rimarcare le proprie origini hanno caratterizzato la cerimonia che ha fatto conoscere ai bambini e alle giovani famiglie la lunga storia delle due società. Da una parte la più antica «Dio e Umanità», nata ancora prima dellUnità dItalia dallidea di Stefano Patrone, giovane studente di Medicina, che dopo il 1848 tornava nella natia Voltri reduce dalla Lombardia dove aveva combattuto contro gli Austriaci portando con sé il sogno di unassociazione di Mutuo Soccorso, tanto più significativa in un momento in cui le carestie e la guerra avevano stremato le popolazioni e il salario di un operaio oscillava tra 1,20 lire e1,50 lire al giorno, mentre un affitto mensile andava dalle 8 alle 20 lire. In questo contesto anche il lavoro delle donne e dei ragazzi era indispensabile per sostenere la famiglia e una società di mutuo soccorso poteva incidere in maniera significativa sulla qualità della vita, oltre che incentivare un processo di promozione culturale e sociale.
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