L'ultima follia woke: citare la Bibbia è "incitamento all'odio"

Un pastore britannico ha stampato un versetto biblico sul retro del suo camper, ma la polizia lo ha avvertito: “Potresti finire nei guai”

L'ultima follia woke: citare la Bibbia è "incitamento all'odio"
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Mick Fleming ha 59 anni. È un pastore, gestisce una chiesa indipendente e un ente di beneficenza a Burnley, ha rinunciato a tutti i suoi beni e ha deciso di vivere in un camper. Sul retro del mezzo ha deciso di stampare un versetto della Bibbia. Qui sorge un problema, almeno secondo la polizia britannica: sì, perché la citazione biblica potrebbe rappresentare “un incitamento all’odio”.

Potrebbe sembrare una boutade, ma parliamo di un Paese contagiato dal woke come la Gran Bretagna. Come riportato dal Telegraph, al pastore Fleming è stato detto che “quello scritto potrebbe essere visto come un incitamento all’odio nel contesto sbagliato”. Il versetto (Giovanni 3:16) recita: "Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna".

“Ero alla stazione di servizio e un poliziotto è venuto a darmi un colpetto sulla spalla. Era davvero una brava persona, non era cattivo o altro, e mi ha detto 'un consiglio: quello scritto potrebbe essere visto come un incitamento all'odio nel contesto sbagliato. Ti sto solo avvisando'. Non era lì per arrestarmi: era solo un consiglio. Ha detto che se qualcuno lo avesse segnalato la polizia avrebbe indagato e che avrei potuto finire nei guai” ha raccontato il pastore: “Ho pensato 'wow' - mi chiedevo cosa pensasse la gente... dove siamo arrivati ​​come Paese in cui un pezzo di Scrittura cristiana sul retro di un furgone può essere visto come odioso o dispettoso?”.

Il religioso non ha intenzione di fare passi indietro, non toglierà la citazione perché pensa che non sia “hate speech”. Del resto l’esposizione pubblica di versetti della Bibbia rientra nella libertà di espressione (anche nel Regno Unito).

Evidentemente per la polizia potrebbe sconfinare nell'illegalità se la formulazione fosse ritenuta minacciosa o intesa a incitare all'odio contro le persone sulla base di caratteristiche protette come la religione o l'orientamento sessuale.

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