Il pericolo ormai è presente e chiaro. Invece di ostentare la sua cultura anti-israeliana sventolando un volumetto su Israele di un suo classico squalificato odiatore, Ilan Pappe, sarebbe bello che la signora pizzaiola che ha buttato fuori i turisti israeliani, si informasse su un altro argomento, cioè le conseguenze dell'odio di massa per gli ebrei nella storia. Il tratto terrificante della vicenda, è che la pizzeria della signora, invece di essere chiusa, è diventata un attraente centro di odio anti-israeliano: istituzioni e autorità non solo non condannano, ma sono graditi ospiti.
Come accade che nella storia si scateni la caccia all'ebreo, fino alla Shoah? Ci se lo chiede spesso guardando indietro nel passato tedesco. Oggi però, si diceno, impossibile, non diciamo sciocchezze. Ma mentiamo a noi stessi. Le masse odiatrici ormai sono scatenate. L'odio mortale non è un fenomeno d'élite. Daniel Goldhagen nel suo famoso «I volenterosi carnefici di Hitler», fa i conti: l'odio antisemita omicida fu appannaggio di decine di milioni di persone, l'eccidio nazista non è solo delle SS, ma di un popolo che sembrava normale. Il numero di
collaborazionisti oggi includerebbe parte di chi lavorava nell'informazione, nelle istituzioni umanitarie... i propal di oggi. Siamo sull'orlo di un attacco di massa al popolo ebraico sulla base di bugie travestite da diritti umani. «Il numero di quelli che si resero complici o che erano al corrente, è sbalorditivo», dice Goldhagen. E qui un pubblico enorme è stato imbrogliato sul fatto che gli ebrei siano coloni e non gli unici indigeni di Israele; non sa che dozzine di accordi internazionali ne stabiliscono la legittimità e i «territori» sono frutto non desiderato di guerre di aggressione arabe.
La folla non si interroga su parole usate a sproposito, come genocidio e apartheid. Un numero spropositato è oggi pronto a dare la caccia agli ebrei chiamandoli sionisti, o con la scusa di Netanyahu, di cui non sa niente. La vicenda della pizzaiola ha avuto tre fasi: la cacciata della coppia ebraica e israeliana; un sussulto di vergogna istituzionale, e poi la terza parte, quella in cui Boldrini e altri personaggi istituzionali solidarizzano con la pizzaiola ritenendo che c'è consenso da spigolare. È un classico: per i nazifascisti gli ebrei erano comunisti, per i comunisti fascisti, per i capitalisti accattoni di Shtetl, per Marx, capitalisti... adesso sono sionisti,
vogliono la loro casa, ma che vogliono questi ebrei, nazionalisti...e pretendono persino di non essere fatti a pezzi da missili e terroristi. I protetti di questi difensori dei diritti umani uccidono gli omosessuali e mutilano le donne mentre la pizzeria, nel consenso istituzionale, diventa hub di odio.
Mentre Israele combatte per la propria sopravvivenza, Francesca Albanese trasforma in tana ideologica «Presa Diretta» su Rai 3: tre coraggiosi, Giovanardi, Prado e Volli, attaccano le balle e la diffamazione proposte come reportage, ma Usigrai e Fnsi li condannano invocando il diritto all'informazione.
Gli ebrei sono sotto un assedio in tutto il mondo: il premio Pulitzer va a un palestinese, Mosab Abu Toha, che denigra vittime e rapiti del 7 ottobre; si insiste ovunque per l' «aiuto umanitario» a un'organizzazione che tiene gli ostaggi a morire sotto terra; a Milano si discute se illuminare- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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