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Presepe woke anti-Trump: così Gesù bambino diventa un migrante detenuto

Una chiesa di Chicago espone un presepe che denuncia i raid dell’ICE: Maria con maschera antigas, Gesù con fascette e coperta termica. L’opera vuole aprire un dibattito sulla detenzione dei migranti

Presepe woke anti-Trump: così Gesù bambino diventa un migrante detenuto
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La protesta contro Donald Trump passa anche dal presepe. Sì, perché una chiesa di Chicago – la Lake Street Church – ha realizzato un presepe woke ispirato ai raid dell’ICE, l'agenzia federale responsabile del controllo della sicurezza delle frontiere e dell'immigrazione. E il dibattito in rete è a dir poco rovente.

La chiesa ha infatti raffigurato Maria che indossa una maschera respiratoria per proteggersi dai gas lacrimogeni, mentre Gesù bambino ha le mani legate con una fascetta ed è sdraiato su una coperta riflettente come quelle utilizzate nei centri di detenzione. Nei loro pressi troviamo dei centurioni mascherati che indossano occhiali da sole e gilet verdi con la scritta “ICE”.

"Questa installazione reinterpreta il presepe come una scena di separazione familiare forzata, tracciando parallelismi diretti tra l'esperienza di rifugiati della Sacra Famiglia e le pratiche contemporanee di detenzione degli immigrati" il commento della chiesa in un post pubblicato su Facebook: "Questa installazione non è discreta perché la crisi che affronta non è astratta. "Ci auguriamo che gli spettatori si uniscano al dibattito su cosa significhi essere un rifugio quando le famiglie in fuga dalla violenza si scontrano con separazione, detenzione e disumanizzazione. Ci auguriamo inoltre che questo dibattito spinga le persone all'azione, indipendentemente dalla fede o dal background filosofico".

"La Sacra Famiglia era composta da rifugiati. Questa non è un'interpretazione politica, questa è la realtà descritta nelle storie che la nostra tradizione ha raccontato e tramandato per millenni" si legge ancora: "Attraverso la realtà che i migranti affrontano oggi, speriamo di restituire il suo lato radicale e di chiederci cosa significhi celebrare la nascita di un bambino rifugiato mentre si allontanano coloro che seguono le sue orme".

Il reverendo Michael Woolf, noto per le sue posizioni contrarie alle operazioni dell'ICE a Chicago, ha osservato ai microfoni della NBC che "il nostro bambino Gesù ha delle fascette stringicavo sulle mani perché si è trattato di un episodio realmente accaduto nella nostra città".

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