
Con tutte le guerre tragiche che ci sono nel mondo, cosa vuole che siano i miei peccati? Dio non dovrebbe interessarsi di quelle piuttosto che stare a spiare me? Secondo voi preti, Dio ci rimane male per i miei sbagli e poi non fa nulla per i bambini trucidati dalle bombe o morti di fame? Forse, se non esistesse, ci farebbe una figura migliore!». Il Confessionale si riempie di silenzio gelido. Poiché questo è un tema che ricorre spesso in queste settimane, mi è venuto in soccorso un post che un giovane mi ha fatto leggere chiedendomi un parere qualche giorno prima. Non ha la pretesa di essere una risposta, ma ha il coraggio di essere una condivisione di riflessione. Raccontava di un professore che in un’aula universitaria chiese agli alunni: «Tutto ciò che esiste è stato creato da Dio? Ma se Dio ha creato tutto, allora Dio ha creato il male, poiché esiste. E se esiste, secondo il principio che le nostre azioni definiscono noi stessi, allora Dio è malvagio». Il docente si mostrò soddisfatto per aver dimostrato che la fede in Dio è un mito. Uno studente alzò la mano: «Posso farle una domanda? Il freddo è una cosa?». Rispose: «Che domanda è?
Certo che esiste! Hai mai avuto freddo?». I compagni risero, ma lui continuò: «In base alle leggi della fisica che lei ci insegna, però, il freddo non esiste: ogni persona o realtà trasmette energia, quindi quello che consideriamo freddo è in realtà assenza di calore. Lo zero assoluto (-460 gradi Fahrenheit) è una totale assenza di calore. Tutta la materia diventa inerte e incapace di reagire a questa temperatura. Quindi è stata creata la parola “freddo” per descrivere ciò che proviamo in assenza di calore.
Posso continuare? Esiste allora l’oscurità? No. Anche l’oscurità non esiste. È in realtà assenza di luce. Possiamo studiare la luce, con diverse lunghezze d’onda di ogni colore, ma non si può misurare l’oscurità. Come si fa a dire quanto è buio un certo spazio? Non è così? Oscurità è solo un termine che l’uomo usa per descrivere ciò che accade in assenza di luce. Quindi esiste il male?». Con voce un po’ incerta il professore ribatté: «Certo, come ho detto prima, lo vediamo tutti i giorni: crudeltà, crimini e violenza in tutto il mondo. Questi esempi non sono altro che una manifestazione del male». Concluse l’alunno: «Per me invece il male non esiste per se stesso. Il male è semplicemente l’assenza del bene, come l’oscurità e il freddo. Dio non ha creato il male. Il male è il risultato dell’assenza di amore nel cuore umano. È quel tipo di freddo che arriva quando non c’è caldo o quel tipo di buio che arriva quando non c’è luce». Lo studente - dice qualcuno era Albert Einstein.
Il male non è creato da un’entità esterna, ma è prodotto dalla libera scelta di ognuno. Il concetto è molto complesso, ma provocante: Dio non crea il male, ma dona la libertà di scegliere il bene o di rovinare tutto: se stesso, gli altri, la realtà in nome di un principio o di un’idea che lui ritiene superiore. Spesso l’interesse di uno rovina il bene di tutti. Il male è frutto delle scelte di ciascuno quando c’è mancanza di bene. Le guerre del mondo in realtà - e questo ci interroga molto - sono un ingrandimento delle stesse dinamiche con cui noi affrontiamo la nostra realtà. È come quando - da una parte o dall’altra, sotto una bandiera o l’altra, per un confine o un contratto, alla scrivania delle trattative degli stati o al tavolo della cucina di una famiglia - si fa violenza per pretendere la pace, si urla per chiedere il dialogo, si distrugge per mettere l’attenzione sulle macerie, si attacca per volere tranquillità, si polarizza lo scontro per rivendicare la necessità di trattative. C’è qualcosa che non quadra. Il male si vince solo con il bene. Secondo me le guerre nel mondo si vincono sul pianerottolo di casa, attuando uno stile diverso, più luminoso e più caldo. Ci manca luce nella mente e ci manca calore nel cuore, ci manca luce nel linguaggio così spesso irosamente acido e ci manca calore nelle relazioni troppo spesso basate sulla convenienza egoistica; ci manca luce nelle idee e calore nei valori.