Dopo Sofia, linea dura di Abete «Mai più biglietti per l’estero»

da Roma

Niente più viaggi all’estero per i tifosi della Nazionale. La Federcalcio pensa di vietare le trasferte ai supporter azzurri dopo i fatti di sabato a Sofia. La linea dura, che dovrà trovare l’accordo del governo, potrebbe già scattare dalla prossima partita esterna dell’Italia, in programma il 19 novembre nella vicina Atene contro la Grecia. Ma a rischio sono anche le prime sfide del 2009: l’attesa amichevole di Londra con il Brasile l’11 febbraio e la partita di qualificazione a Podgorica con il Montenegro il 28 marzo.
Da parte sua il presidente dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, Domenico Mazzilli, ha sottolineato «l’esigenza di immediate contromisure sia repressive che preventive da adottare». Intanto la polizia di Sofia ha confermato il rilascio dei tre cittadini italiani fermati per 24 ore con l’accusa di vilipendio alla bandiera nazionale bulgara, incendiata durante la sfida di sabato. «Nonostante le videoregistrazioni e le fotografie, in casi simili è difficile, dal punto di vista legale, stabilire con esattezza chi è il concreto esecutore fisico di eventuali violazioni della legge», ha dichiarato una portavoce della polizia.


E dopo la scossa di Campana, presidente dell’assocalciatori («prendetevi le vostre responsabilità»), gli azzurri dal ritiro pugliese si schierano: «Via quei tifosi dagli stadi», il coro unanime. Il ct Marcello Lippi, contattato dal regista Moni Ovadia, ha accettato di interpretare dei passi sulla Shoah per un dvd contro il fascismo e il razzismo da distribuire nelle scuole.

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