«Il sogno di Air France di comprare Alitalia non si realizzerà». Cè un ghigno di soddisfazione sul volto solitamente serioso di Roberto Colaninno. Il presidente di Alitalia, alla presentazione del Rapporto Enac 2009, commenta le dichiarazioni dei vertici di Air France la cui «logica è aumentare la quota» del 25% in Alitalia.
«Oggi esprimo la mia soddisfazione e quella degli azionisti per il fatto che Air France ci voglia comprare. Essere oggetto del desiderio significa che non abbiamo fatto male. Aumenterà il desiderio anche di qualcun altro, ma anche il valore di Alitalia, cresciuto attraverso la nostra gestione. Ma lasciamo loro questo desiderio, questo sogno che non si realizzerà».
Il fatto che «Air France dica di volerci acquisire pur non essendo stata sollecitata e in un momento difficile della sua storia» (ha chiuso il bilancio annuale con una perdita netta record di 1,55 miliardi di euro), «fa pensare che Alitalia possa portare elementi positivi al loro bilancio. Una società che un anno fa nessuno voleva».
Così, Colaninno si è chiesto «che cosa sarebbe successo oggi allAlitalia dopo i risultati di bilancio diffusi mercoledì da Air France?», ricordando che, prima che la cordata di imprenditori italiani da lui guidata rilevasse la compagnia dallo Stato nel gennaio 2009, «fu strumentale dire che lavrebbe acquistata Air France. Non cerano le condizioni né per gli alti costi del carburante né per i termini contrattuali».
Oggi, ha proseguito il presidente di Alitalia e numero uno del gruppo Piaggio, «14mila persone hanno unoccupazione in Alitalia», che con lindotto altre 14mila. «Calcolando le famiglie (tre unità per ciascuna) - secondo Colaninno - si sale a 90mila». Ricordando, fra laltro, che «le istituzioni, il governo, tutti hanno concorso alla felice conclusione di questa operazione», riferendosi anche agli accordi sindacali.
Laccordo con Air France «è stato di tipo industriale, elemento indiscutibilmente prioritario per il progetto, una partecipazione come quella degli altri azionisti, non finanziaria».
Difficile, per il presidente della compagnia di bandiera, ipotizzare che cosa accadrà in futuro: «Prima di ogni matrimonio vanno fatte tante riflessioni».
Quanto al piano industriale di Alitalia, «potrà subire qualche ritardo nel raggiungimento degli obiettivi ma non ci sono modifiche, la sostanza non cambia».
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