da Budapest
Povero Felipe. Già sognava la festa sul podio, la ritrovata leadership nel Mondiale, magari anche un peso maggiore allinterno della Ferrari nella sfida per il titolo e una vacanza felice in Brasile. Invece tutto è svanito in un botto. Un autentico botto, quello del motore della sua F2008 che lo ha lasciato senza preavviso a piedi davanti ai box, mentre gli avversari sfilavano verso il traguardo. Tutto da rifare, da capo, per Massa, che era saldamente in testa e aveva un grande trionfo in mano. Lui e anche Lewis Hamilton hanno confezionato un grazioso regalo per Heikki Kovalainen.
Prima vittoria, in un infuocato Gran Premio dUngheria, per il ventiseienne finlandese (quasi lappone) alla sua ventottesima gara in F1, favorita appunto dal problema daffidabilità che a tre soli giri dalla fine ha bloccato il brasiliano e da una foratura che ha respinto Hamilton da una possibile affermazione e, al massimo dal secondo posto se Massa non si fosse ritirato, alla quinta poizione. Nell sfortuna però il talentuoso inglesino non se la passa male. Sarebbe stato assai peggio se il ferrarista di San Paolo avesse vinto. Invece il pilota di origine caraibica è sempre in testa alla classifica con 5 punti di vantaggio su Raikkonen e 8 su Massa.
È stato un podio inedito quello visto ieri allHungaroring. Unico habitué il plantigrado Kimi, terzo, al termine di una corsa ravvivata soltanto da un paio di giri velocissimi nel finale. Ma davanti a Raikkonen, a parte il connazionale, anche il debuttante Timo Glock, uno dei cinque piloti tedeschi (con Heidfeld, Vettel, Rosberg e Sutil) ad aspirare alleredità di Schumacher, almeno come popolarità. Bravo il ragazzino che era già stato rapido in qualificazione e ottima la Toyota, in continua crescita, con Trulli comunque capace di prendere altri punti grazie a unaccettabile settima posizione.
Lepisodio più significativo della corsa, a parte il colpo di scena degli ultimi minuti, al via. Con una partenza da antologia di Massa. Sorpasso immediato su Kovalainen, in scia ad Hamilton, traiettoria sullesterno, gran frenatona e fuga al comando. Qualcosa da ricordare. «Invece io devo dimenticare - ha detto Massa, apparso deluso ma non abbacchiato -. Bisogna guardare avanti. Ci sono ancora 7 gare e 70 punti. Il campionato è sempre aperto. Avevo pensato che dovevo giocarmi tutto nei primi istanti, studiato una tattica. Ed era andata ogni cosa nel verso giusto. Purtroppo è finita male, però, visto il risultato, poteva anche andare peggio. Avevo ridotto i giri del motore e cercavo di gestire il mio vantaggio. Sono cose che purtroppo in F1 capitano. È un peccato. Tuttavia non è finita. Adesso ricarico le pile. Tornerò in pista a Valencia con tanta più fame. È importante credere e la Ferrari ci permette di farlo, perché reagisce sempre alla grande. In gara la vettura era perfetta, così come la squadra. La McLaren? È veloce, direi che siamo alla pari. Toccherà a noi fare un balzo in avanti».
Il risultato non è dispiaciuto soprattutto a Raikkonen, al quale però la Ferrari dovrebbe dare la sveglia un paio dore prima la mattina. Ha perso una posizione al via da Alonso, poi ha navigato nel gruppo e soltanto al termine ha fatto vedere il suo piede pesante. «Dovrò fare qualcosa di meglio in qualificazione - ha ammesso Kimi - perché quando sei dietro, i sorpassi sono impossibili. Sono stato comunque un po fortunato perché ho superato Alonso durante la sosta ai box. Speravo di agguantare Glock ma dopo il guaio di Felipe, la squadra ha rilevato che cera un problema meccanico sulla mia vettura e mi hanno chiesto di rallentare. Tutto sommato non sono insoddisfatto, ho preso dei buoni punti, visto che Hamilton ne ha fatti meno di me».
Anche Lewis si è consolato: «È stata una brutta giornata, ma ci ha pensato Heikki a salvare il bilancio. La mia gomma? Non so cosa sia successo».
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