Una sola giornata a Materazzi: «Ora la Fifa giudicherà l’arbitro»

«È una riabilitazione morale, un turno è il minimo per il rosso diretto. Cantalejo severo»

nostro inviato a Duisburg

Guarderà in panchina la sfida con l’Ucraina. Poi, se l’Italia andrà avanti, potrà ricominciare anche il suo Mondiale. Marco Materazzi è sollevato: la commissione disciplinare della Fifa gli ha inflitto un solo turno di squalifica, quello minimo previsto dal regolamento per il rosso diretto. Sono state esaminate le immagini tv e in considerazione di quello che si è visto non sono stati necessari altri passi della giustizia sportiva, né c’è stato bisogno di una memoria difensiva del giocatore. «Questa decisione della Fifa è una piccola riabilitazione morale – dice il difensore dell’Inter -. Di meno non avrebbero potuto darmi, sarebbe stato il riconoscimento dell’errore. Non so se ora l’arbitro Medina Cantalejo tornerà a casa: lui ha giudicato me, la Fifa giudicherà lui. Se ha sbagliato, tornerà a casa. Ma io non lo pretendo: penso al mio bene, non al male degli altri. Vorrei però che l’arbitro spagnolo si mettesse nei miei panni: uno prepara il Mondiale per mesi, poi rischia di perderlo per un errore altrui...». Non si dà pace per quel rosso che non meritava. «Quando sono uscito dal campo ero disperato, non ho voluto protestare per non peggiorare la situazione. Il calcio è fatto anche di contatto fisico, altrimenti diventa calcetto. Era più grave il fallo di Grella su Toni».
E a chi contesta il poco spettacolo, risponde: «Dite che non siamo belli? Lo spettacolo lo lasciamo agli altri, se non vinci non ti ricordano - la tesi di Materazzi, molto simile a quella di Perrotta -. L’Olanda non ha vinto nulla, e anche in questo mondiale è andata fuori. Vorrà dire che lo spettacolo per l’Italia lo vedrete dopo il 9 luglio». Materazzi è dunque fiducioso sull’approdo in finale. «Ci sentiamo forti: in quattro partite abbiamo subito solo un gol su autorete. Lo spettacolo lo lasciamo agli altri, ad esempio al Brasile. Però se non ricordo male anche loro non hanno impressionato contro l’Australia». Se è per questo anche l’Italia non ha suscitato entusiasmi... «Abbiamo avuto tre o quattro occasioni da gol nel primo tempo: a un certo punto, quando il portiere ha respinto di piede la girata di Toni, ho guardato Cannavaro e gli ho detto: ma quanto ci mettiamo a segnare... Sembrava una giornata segnata dalla sfortuna. E invece...». E invece è arrivato il rigore di Totti, mentre Materazzi era steso sul lettino dello spogliatoio. «Sono stato un quarto d’ora all’antidoping, avevo attorno a me solo tedeschi. Nei secondi finali speravo nei supplementari o nei rigori, ma è arrivata l’azione di Grosso. Quando Totti è andato sul dischetto, ho pregato: fai che non fa il cucchiaio...».

L’ultimo messaggio è per Hiddink, il cui comportamento del dopo partita non è piaciuto agli azzurri: «Non è stato corretto: è venuto da noi nello spogliatoio a fare i complimenti, poi in sala stampa ha parlato di solita Italia. La prossima volta sia più sincero...».

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