Una sola parabolica per ogni palazzo

Una sola parabolica per ogni palazzo

Niente più antenne paraboliche ai balconi: ogni condominio dovrà averne una, unica, sul tetto.
Sarà invece possibile realizzare soppalchi all'interno degli appartamenti, laddove l'altezza dei soffitti lo consenta. E, ancora, sarà più facile cambiare destinazione d'uso a un locale, ad esempio da un negozio a un box auto, purchè questo non comporti modifiche strutturali.
Sono alcuni dei punti essenziali dei 70 articoli del nuovo regolamento edilizio comunale della Città di Genova, approvato ieri mattina dalla Giunta. Il testo, terminato l'iter che coinvolgerà nella discussione Consigli di Circoscrizione, Ordini professionali e Organizzazioni sindacali fino alla definitiva approvazione di Regione Liguria e Consiglio comunale, sostituirà quello in vigore, risalente al 1929 e aggiornato l'ultima volta nel 1986.
Il nuovo regolamento, che recepisce le più recenti leggi, fra cui il Testo Unico per l'edilizia del 2003, punta allo snellimento burocratico, all'innalzamento dei parametri di sicurezza e alla riduzione del lavoro nero, all'abbattimento della barriere archiettoniche, ma anche alla ridefinizione di criteri estetici.
Va in quest'ultima direzione, ad esempio, l'obbligo di sostituire la selva di antenne che affollano tetti e facciate dei palazzi con un'unica antenna condominiale. La disposizione - che al momento comunque non è ancora in vigore - riguarderà sia gli impianti in fase di realizzazione, sia quelli esistenti che dovranno essere smantellati. Per i trasgressori saranno previste multe.
Diventerà invece più facile apportare piccole modifiche alla propria casa, come l'ampliamento delle finestre e la costruzione di un balcone: il vecchio regolamento prevede che la richiesta per ogni cambiamento sia presentata al Comune, il nuovo testo affida invece al progettista il compito di valutare l'impatto della modifica. Al Comune rimane tuttavia la possibilità di smantellare interventi non armonici con il contesto.


Anche soppalcare un appartamento, nel caso in cui il rapporto fra altezza dei soffitti e volume complessivo lo permetta, diventerà possibile, a patto che non siamo apportate modifiche tali da provocare uno squilibrio di forze nella struttura stessa (rimarrà vietata ad esempio la costruzione di una soletta in cemento).

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