La notizia era nellaria, adesso è in pista. Sullasfalto, e fateci caso: odora già dimpresa. Perché lui è Schumi, il kaiser del motori, luomo più vincente che la storia a trecento allora ricordi. La Ferrari tutta, in testa il presidente tifoso Luca di Montezemolo e il team principal Stefano Domenicali, e poi e probabilmente e persino lo stesso Felipe Massa, hanno detto che sì, Michael era la soluzione migliore per il prossimo futuro. Il Cavallino ha deciso: per qualche gara, da qui a fine stagione o al più da qui al momento in cui lo sfortunato brasiliano sarà completamente recuperato come pilota, il pre-pensionato troppo pre di nome Schumi affiancherà Kimi Raikkonen. Debutto previsto il 21 agosto, venerdì di Valencia, prove libere del Gp dEuropa.
Quel giorno accadranno parecchie cosette: ci sarà lalgido finnico più algido che mai con simile confronto accanto; ci sarà Massa davanti alla tv diviso nel tifare per il suo maestro e nello sperare che non ci si scordi troppo di lui; e ci sarà chi farà a Schumi le ferali domande: ma se dovessi scoprire di non aver perso smalto, se ti dovessi divertire, resteresti in pista anche dopo il rientro di Felipe? E con la Rossa? E magari con Alonso? E chissà, con le tre vetture per team a cui accennava lassociazione dei team dopo aver saputo (ieri, ndr) che la Bmw a fine stagione si ritirerà? E se non alla Ferrari, magari correresti con un altro team, chessò, la BrawnGp di Ross che è come un fratello?
Michael non risponderà, però Michael ci penserà, anche se adesso dice «sebbene ritenessi chiuso definitivamente il capitolo F1, per fedeltà alla Rossa non potevo ignorare la situazione sfortunata del mio ex team (Massa ieri è uscito dalla terapia intensiva e sta sempre meglio, ndr), per cui ho deciso di aiutarlo nel momento del bisogno. E poi amo le sfide e questa è una bella sfida».
La decisione della Rossa non è comunque stata presa a cuor leggero: a Maranello sanno benissimo che il tedesco può essere destabilizzante, e non solo per i piloti. Tanto più che lunica controindicazione a questa decisione è che una Ferrari caparbiamente rivolta verso il futuro, anche un futuro di sofferenza come quello di questi mesi, dovrà interrompere il cammino fin qui intrapreso, tornando bruscamente al passato. Ma di questo, ai tifosi, interessa poco: soprattutto se arriveranno i risultati.
E che la decisione del Cavallino sia stata ampiamente ponderata lo rivela anche lattenta stesura del comunicato con cui, nel giorno in cui Montezemolo ha fatto di nuovo visita a Massa, ne hanno dato annuncio: «La Scuderia Ferrari ha intenzione di affidare a Michael Schumacher la monoposto di Felipe Massa finché il pilota brasiliano non potrà tornare a correre. Michael Schumacher ha dato la disponibilità e nei prossimi giorni condurrà uno specifico programma di preparazione al termine del quale sarà possibile confermare la sua partecipazione al Campionato a partire dal Gran Premio dEuropa del 23 agosto». Per cui «ha intenzione di affidare» e non affida, per cui «sarà possibile confermare» anziché conferma fin da ora. È come se entrambe le parti si fossero tutelate da sorprese. Ieri mattina il tedesco ha comunque parlato di tutto questo con Montezemolo, per poi salutare i suoi vecchi compagni del box e approfondire diversi temi tecnici con lingegnere di pista di Massa, Smedley.
Sacrosante le cautele di Maranello. Daltra parte Michael, pur non avendo mai smesso di correre (le gare in kart e in Sbk lo dimostrano) ha messo su almeno tre chili di troppo. Non solo. Dovrà soprattutto abituarsi sulla carta e al simulatore (ma avrà tempo visto che per regolamento la fabbrica chiuderà dal 3 al 17 agosto?) a una vettura con carichi aerodinamici inesistenti rispetto a quelle che guidava lui e munita di kers. E nel caso non dovesse farcela ci sarà sempre il collaudatore Marc Gené (che ieri ha provato anche i pit stop sul piccolo circuito di Vairano...
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