Soldi per le bici, niente ai down

da Roma

Dalla manovra «snella» annunciata dal premier Romano Prodi a un maxiemendamento da 1.201 commi, destinato a diventare un caso-scuola di assalto alla diligenza. In cifre: da una Finanziaria da 10,9 miliardi di euro a una da 16,4 miliardi. Cinque miliardi e mezzo in più, un mix di mance per accontentare una maggioranza composita e di micro interventi per non rischiare di andare sotto al Senato.
E tra chi può dire di avere portato molta acqua al proprio mulino ci sono sicuramente i verdi e il loro leader, il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. Il suo dicastero incassa la creazione di 4 nuovi parchi naturali in Sicilia. Nell’ordine, Parco delle Egadi e del litorale trapanese, Parco delle Eolie, Parco degli Iblei e di Pantelleria. Con gli emendamenti della Camera è arrivato anche uno stanziamento extra per quello dell’arcipelago Maddalena, firmato dalla ex leader del Sole che ride Grazia Francescato. Oltre a uno stanziamento di due milioni all’anno per pagare nuove assunzioni di personale per gli enti parco.
La Finanziaria verde non finisce qui e comprende misure che assomigliano più a provvedimenti amministrativi che a articoli di una legge di bilancio. Si va dagli stanziamenti per la tutela degli animali (due milioni all’anno), alla trasformazione di vecchie ferrovie in piste ciclabili, fino al ripristino del paesaggio, all’istituzione del fondo ricerca-ambiente-salute e di quello per l’idrogeno.
Micromisure alle quali si affiancano decisioni importanti, come la costituzione al ministero dell’Ambiente di un fondo di 50 milioni di euro l’anno dal 2008 al 2010 per la forestazione, la riforestazione e la realizzazione di aree verdi in zone «urbane e periurbane».
E se non sono state trovate risorse per il riconoscimento della pensione di reversibilità per le persone con la sindrome di Down, il governo non ha saputo rinunciare ad accontentare le comunità montane. Ente locale da sempre nel mirino di chi intende sfoltire la giungla della pubblica amministrazione, anche questa volta non sarà toccato, visto che i tagli previsti nella prima versione della manovra sono praticamente saltati. Viene depotenziato il contributo volontario del cinque per mille (anche se in modo meno drastico rispetto alle previsioni) per le associazioni non profit, ma viene istituito il «centesimo per il clima». Altro contributo volontario che si potrà versare in proporzione ai consumi di carburanti o energia e i cui proventi andranno a misure per ridurre la temperatura del pianeta.
Accontentate anche le televisioni e le radio locali, con un incremento di 10 milioni di euro dei contributi statali. Mancia anche per il cinema italiano, la cui crisi sarà affrontata attraverso il cosiddetto Tax Shelter. Cioè un incentivo fiscale. Premiate anche le minoranze linguistiche, con due emendamenti, uno del sudtirolese Karl Zeller, l’altro del friulano Carlo Pegorer. E i comuni che si trovano al confine con le regioni a statuto speciale. Un pensiero anche agli italiani all’estero, i cui eletti sono determinanti al Senato. Per loro 14 milioni di euro per il 2008 concessi dal governo più altri 18, passati con un emendamento al Senato. In tutto 32 miliardi di euro.

Non manca il tradizionale capitolo delle calamità di annata. Come il rifinanziamento degli interventi per il terremoto del 1997 in Umbria e nelle Marche. Dieci anni di citazioni in Finanziaria per un sisma del quale, c’è da scommetterlo, sentiremo ancora parlare.

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