(...) allhotel de la Ville, via Sistina, quando alcuni manifestanti hanno provato ad aggredire un ragazzo in livrea. Di uninvolontaria gag si sono invece resi protagonisti DErme e Lutrario, che hanno cercato (invano) di smontare un secchio per limmondizia (blindato in vista del corteo), per buttarci dentro una bottiglia di birra appena scolata: dopo qualche tentativo a vuoto, il consigliere no-global ha «ripiegato» sul vano di uno sportello Bancomat.
Action chiama, la sinistra risponde. Occupazione, requisizione, avanti tutta. A dettar legge è il «metodo-Action». Dal quale nessuno prende le distanze: né lUnione Inquilini («Action non occupa case popolari ma private, in questo momento ha una sua ragion dessere» dice il segretario regionale Massimo Pasquini); né Luigi Nieri, assessore regionale al Bilancio («Chi sta nelle istituzioni deve partire dai problemi della gente, e questo è uno dei principali»); né il presidente del IX municipio Maurizio Oliva («La gente non sa come pagare laffitto, liniziativa di Action è la risposta alla crisi»); né Giuseppe Mariani, consigliere regionale dei Verdi («Chiederò a Marrazzo di inserire nellAter un rappresentante di Action»); né il deputato di Rifondazione Pietro Folena, che dopo aver «bacchettato» i colleghi dellUnione assenti, ha contestato «che il libero mercato possa garantire un diritto. Le occupazioni? Non sono abusive, si occupano case sfitte, la legge la violano le grandi speculazioni».
La «confessione» di Galloro. «Se gli sfratti sono legali, vogliamo essere illegali fino alla fine!»; «dieci, cento, mille occupazioni!», gridano i manifestanti. Poco dietro, il delegato del sindaco per lemergenza abitativa, Nicola Galloro, sfila come se niente fosse. E dice: «Il Comune fa un grande sforzo per risolvere il problema, sono stati fatti molti passi avanti». Ma comè possibile che gli abusivi di Action ottengano sistematicamente gli alloggi prima di chi è in graduatoria? «Non è vero», risponde. Ma è sul caso di via Caltagirone (il palazzo okkupato dai seguaci di DErme per cui il Campidoglio aveva pensato di sborsare due milioni di euro daffitto) che Galloro dà il meglio di sé: «Volevamo farlo per evitare i manganelli, per tamponare, altrimenti sarebbe finita con un sgombero... E poi, se avessimo sistemato quelle persone nei ricoveri, comunque ci sarebbero costate...».
Senza parole.
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