Soldi contesi Il padre diseredato vuol impugnare tutto il testamento

Non intende arrendersi alla volontà del figlio che lo ha escluso dal testamento. Così il padre di Michael Jackson, l’81enne Joe, dopo aver perso la sua prima battaglia legale con la quale chiedeva la sostituzione degli esecutori testamentari John Branca e John McClain, ha deciso di ricorrere alla Corte d’appello della California. Secondo Joe Jackson, che sta tentando il tutto per tutto pur di accaparrarsi una fetta della cospicua eredità del re del pop morto lo scorso 25 giugno per un’overdose di farmaci, il documento di investitura dei due esecutori è un falso. Sui soldi del cantante sono state fatte ipotesi e illazioni. In base al testamento, redatto da Jackson nel 2002, tutti i suoi averi andrebbero alla madre Katherine, ai figli e a non meglio precisate associazioni benefiche.

La madre ha anche il controllo delle diverse attività finanziarie del figlio: i suoi conti bancari, la quota di proprietà del Neverland ranch, le quote azionarie in suo possesso della Sony/ATV Music Publishing, sotto la quale rientrano, tra l'altro, anche alcuni lavori dei Beatles.

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