È sempre un oceano quello che Giovanni Soldini vuole avere davanti alle tre prue del trimarano Tim Telecom Progetto Italia, pronto a partire domenica per le 5.300 miglia della Transat Jacques Vabre, la stessa infernale regata che due anni fa gli è costata la rottura della sua preziosa barca. La regata, nata nel 93 con il nome di Rotta del Caffè, porterà trentasette concorrenti da Le Havre a Salvador de Bahia in Brasile, dove in questi giorni arriva anche la MiniTransat, regata per giovani fuori di testa che corrono da soli su barche lunghe sei metri e mezzo. Per alcune ore è stato in testa anche il nostro Andrea Carracci con Speedy Bonsai, ma poi ha rotto un po' di roba e adesso è attorno al ventesimo posto. In testa, e uno dei due dovrebbe vincere, ci sono Alex Pella e Douget Courentin.
La Transat, a cui partecipano mono e poliscasi fino a diciotto metri, non è regata per solitari. Giovanni avrà con sé l'amico di sempre Vittorio Malingri, rampollo di una famiglia di velisti che ha trasmesso a Giovanni la passione del mare. «Abbiamo iniziato insieme, era il papà di Vittorio a portarci in barca, a spiegarci il mare - dice Giovanni -. Ora tra noi resta una sintonia infinita». E in barca ce ne vuole. Bisogna intendersi senza parlare. «Come al solito, quando le cose saranno tranquille dormiremo uno per volta - spiega Vittorio -, ma per far correre la barca e quando gli avversari sono vicini spesso saremo in coperta in due». Le regate en double sono massacranti quanto quelle in singolo, perché alla fine per correre più forte si tende a timonare davvero senza affidare la barca ai piloti automatici. E allora uno timona e l'altro fa il lavoro duro della regolazione delle vele. «Giovanni è molto diverso in regata - racconta ancora Vittorio Malingri - lui è stressato quando il telefono prende, quando c'è campo. Il fatto è che adesso con i satellitari ci raggiungono ovunque... e lui si stressa».
La coppia è alla caccia di un risultato che da tanto tempo non arriva. L'ultima vittoria oceanica di Giovanni Soldini è quella che lo ha anche consacrato, quella della Around Alone del 1999, quando salvò anche Isabelle Autissier. Dal 2000 prova e riprova con il trimarano, ma ha portato a casa la domestica Roma per Due nel 2002, un ritiro alla Jacques Vabre di due anni fa. La barca è praticamente ricostruita, potenziata, rinnovata. Ma ancora gli specialisti francesi appaiono sempre i grandi favoriti di un gioco che li vede primi per tradizione. A bordo di Sobedo navigano Thomas Covile e Jacques Vincent che insieme fanno undici giri del mondo e quarantuno transatlantiche. Il super favorito è Groupama 2 di Franck Cammas e Franck Proffit, ragazzi con un altro curriculum incredibile e vincitori due anni fa.
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