Soldini inventa la vela economica

da Valencia

Si chiama Open 40 Telecom Progetto Italia la nuova impresa di Giovanni Soldini, l'oceanico d'Italia. Open 40 significa una barca piccola, solo dodici metri, che pesa 4.500 chili, semplice da costruire e da usare. Dice Giovanni: «Il lavoro sul trimarano è stato per certi aspetti entusiasmante, ma aveva le sue difficoltà, ci siamo misurati con squadre molto forti. Credo che quella classe sia troppo complessa e costosa e che sia arrivata al capolinea. Queste barche - racconta lo skipper - hanno avuto un rapidissimo successo in Francia e ci sono esemplari nuovi anche in Italia. Il segreto è nel budget molto piccolo: con trecentomila euro si va in mare con una barca di serie. Con neanche il doppio si può essere competitivi con un prototipo».
È la strada che ha scelto lui, uno scafo nuovo, un disegno nuovo con un team di progettisti giovane, coordinato da Guillaume Verdier che adesso fa parte del sindacato di Areva. Per questo motivo in questi giorni Soldini era in zona Coppa America «una cosa molto impressionante... che però non mi appartiene. Io sono per una vela più semplice, dove l'uomo ha la propria dimensione quasi totale».
Il programma delle regate è quello classico oceanico, con la Transat Jaques Vabre, la vecchia Ostar divenuta The Transat. «Ma si sta pensando a un giro del mondo a tappe adatto a queste barche, esclusivo» racconta ancora Soldini.

Sono già una quarantina le barche competitive che hanno già partecipato a eventi sulla sponda Atlantica, una di queste - Alisea progettata e costruita in Italia - ha appena vinto la Moby Roma per Due battendo scafi ben più grandi. «Il mio sogno nel cassetto è la Volvo Race, giro del mondo in equipaggio - conclude Giovanni - però servono 30 milioni di euro».

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