Cultura e Spettacoli

SOLDINI, STRANO TIMONIERE DI «CALYPSO»

Ecco un esempio di pubblicità ingannevole, anche se la perdoniamo volentieri perché siamo su La7 che si deve difendere dai pescecani delle altri reti generaliste. È partito un nuovo programma che si chiama Calypso (mercoledì, ore 21,30) e che nel lancio pubblicitario letto sui giornali spende e spande con ampio dispendio di parole la presenza come conduttore del navigatore solitario Giovanni Soldini. Si mette in risalto la sua nuova veste, che in effetti è (o per meglio dire sarebbe) una curiosità non da poco. Si preannuncia che nel corso del programma lo stesso Soldini incontrerà e parlerà con un folto numero di ricercatori, scienziati, esperti di questioni ambientali. E anche in questo caso siamo (saremmo) di fronte a un’altra novità stuzzicante, perché Soldini rimane pur sempre un «solitario», e vederlo catapultato in una dimensione pubblica diversa dallo schema cui ci aveva abituati (i giornalisti lo interrogano sulle sue imprese, lui risponde) presenterebbe un elemento di accattivante interesse. Per intenderci: sarebbe come se Reinhold Messner (uno che hai sempre il dubbio che scali montagne perché non sopporta il prossimo, come tutti gli interpreti di imprese mirabolanti e solitarie) conducesse una festa in piazza e spingesse il pubblico a battere le mani gridando «tutti insieme, tutti insieme!». Ecco, Soldini che conducesse un programma, chiamasse gli ospiti, facesse battute, lanciasse a un certo punto persino la pubblicità sarebbe davvero una notizia. Naturalmente non è così. A programma visto, Soldini non conduce un bel niente. Si limita a stare sulla sua barca, dove al massimo prende posto un cacciatore di suoni marini, o dove a un certo punto si siede un attimo l’onnipresente Gino Strada (con l’aria di dire: passavo di qui per caso mentre facevi il giro del mondo e sono salito a salutarti) e lancia semplicemente dei servizi filmati, dei documentari più o meno lunghi. Documentari anche belli, niente da dire, come quello che raccontava le peripezie di un gruppo di orche. Però, come dire, Soldini stava da una parte e il programma vero e proprio dall’altra. Per un contatto vero e proprio, per una prova tecnica di conduzione, per vederlo davvero interagire sul serio con ospiti ed esperti bisognerà attendere un’altra occasione. O forse è meglio così. Che i solitari facciano i solitari, e stiano sulla propria barca che è il loro elemento naturale. Per la conduzione ci sono già tutti gli altri. I compagnoni, quelli con il sorriso sempre pronto e la battuta scritta dagli autori nella tasca. In fondo Soldini riesce meglio al naturale.

Probabile che Messner gli abbia mandato un telegramma: bravo così, stai per tuo conto, non ti mischiare troppo, ricordati che la gente è cattiva.

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