Gianandrea Zagato
Cè una scommessa che pesa sul futuro di Milano: rispondere alla fame di alloggi senza però costruire ancora anonime periferie. Sfida non impossibile, osserva Giampiero Borghini: «Si possono creare nuove porzioni di città dotate di autonomia e personalità, insediamenti dove grazie ad un mix abitativo tra popolare e borghese è assicurata tranquillità sociale e capacità di controllo sociale» sostiene lassessore regionale alla Casa.
Visione delledilizia residenziale pubblica del domani, che per lassessore della giunta Formigoni equivale a una «quarta Milano, che nasce sulle aree di proprietà pubblica destinate a servizi, non utilizzate e abbandonate, della Grande Milano». E il pensiero corre al Parco agricolo sud Milano, alla cintura esterna di quel parco che, attenzione, «nessuno mette in discussione» ma vuole invece congiungere alla metropoli: interventi di ricucitura urbana senza toccare «la vocazione agricola del parco» né «snaturarne lessenza». E questo piace anche agli ambientalisti, «va bene costruire case per chi ha bisogno ma il verde non si tocca» chiosa il verde Carlo Monguzzi.
Leit motiv condiviso dagli uffici dellassessorato alla Casa, dove la mappa «della quarta Milano» non è fatta solo sui duemilioni di metri quadri del Parco sud ma anche su quei seicentomila metri a disposizione sullasse della Martesana, quello parallelo alla linea 2 (verde) della metropolitama milanese. «Area di significativo interesse per le strategie di sviluppo del territorio, dove entro la fine di gennaio incontreremo - insieme alla Provincia di Milano - i ventotto Comuni e i Parchi interessati» anticipa Borghini.
Modalità resa possibile, secondo lassessorato regionale alla Casa, grazie anche al coinvolgimento «sinergico con la Provincia di Milano» che, tra laltro, ha stanziato importanti risorse per «la riqualificazione e la valorizzazione delle stazioni della linea 2 della metropolitana».
Già il dipartimento di architettura e pianificazione del Politecnico ha messo a punto uno studio complessivo sullarea che ufficialmente sarà presentato a febbraio e che, anticipano i responsabili, «mette a sistema lintero territorio Adda-Martesana in cui vivono circa 300mila abitanti: piano che affronta i temi della città-parco e della città delleconomia che cambia individuando la Martesana non solo come corso dacqua ma come sub-area della Grande Milano ovvero come territorio-regione della nostra provincia».
Valutazioni che Borghini traduce politicamente e concretamente: «La risposta allesigenza di case necessita di strumenti diversificati e soprattutto dellazione convergente di istituzioni e parti economiche e sociali. Bisogna cioè giocare il pubblico come se fosse privato: novità indispensabile per costruire una Milano 4 in tutta la cintura.
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