Riceviamo e pubblichiamo:
«Mi duole molto che il Giornale sia rimasto vittima di racconti fantasiosi sulla genesi del comunicato di solidarietà ai colleghi, giornalisti parlamentari, che sono stati attaccati dallonorevole Fassino. Debbo confermare che il parto della nota è stato particolarmente lungo, ma solo per la necessità di renderne edotti, prima di diffonderla, tutti i membri del Consiglio direttivo dellAsp, impegnati per lo più lontano dalla Camera dei deputati. Nessuno di loro ha mai esitato nel dare solidarietà ai colleghi. Semmai molti tra loro hanno manifestato preoccupazione per il ripetersi di comportamenti discutibili da parte di uomini politici - di tutti gli schieramenti, dai più grandi ai più piccoli - nei confronti dei giornalisti parlamentari che, ne sono sicuro, fanno con scrupolo il loro lavoro di cronisti. Non mi sono sentito «osteggiato», perché considero - non in questo caso, ma sempre - la diversità di opinioni motivo di riflessione. Non capisco proprio, invece, da dove nasca l'informazione che ci sarebbe stata un'intesa per evitare di diramare la nota alle agenzie. Quel comunicato è stato affisso all'albo, in sala stampa, come sempre accade. Ha un titolo di corpo 72 (piuttosto grosso, dunque) sopra il testo che anche il Giornale ha riportato. Penso si converrà che è difficile per chiunque immaginare che una nota affissa all'Albo in una sala stampa sia destinata a non essere resa pubblica».
Presidente dell'Associazione
Stampa Parlamentare
Caro Iacopino,
non si dolga, non cè bisogno.
Cordialità.
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