«Solo il Livorno giocava bene come il Padova»

Scusi Novellino, come mai non c’è il suo Livorno nei playoff?
«Me lo chiedo anch’io, eravamo in forma e li meritavamo alla grande perché insieme al Padova esprimevamo il gioco migliore. Ma è stata proprio quella maledetta partita coi veneti e il rigore del 3-2 subito al 94’ a condannarci».
Le pesa fare da spettatore?
«Molto, soprattutto viste le partite di giovedì. Al punto che ogni tanto cambiavo canale per la rabbia. Mi consola il fatto che, restando ancora sulla panchina del Livorno e di questo ringrazio il presidente Spinelli, avrò la possibilità di prendermi la rivincita».
Quali allora le favorite per la finale?
«Il Padova è la squadra più forte e anche il Novara ha qualcosa in più grazie a una grande andata e una potenza offensiva fuori dal comune. Ma attenti al Varese che ha uno spirito indomabile e una carica che solo Sannino sa dare. Mi aspetto comunque due partite combattute e anche un grande spettacolo in campo e sugli spalti».
Ma questo campionato di B le è piaciuto?
«Visto che sono stato due di mesi in Inghilterra per imparare la lingua e studiare il loro calcio, rispondo all’inglese: so so, così così. Non è stato un gran campionato, grigio e anonimo».
Qualcosina avrà gradito?
«La Reggina ha fatto una bella politica dei giovani e sono emersi talenti come il centrocampista Rizzo o i fratelli Viola il centrocampista Benito e la punta Alessio. Ma anche il patavino El Shaarawy è più di una promessa. E poi non dimentichiamo il centrocampista uruguaiano del Livorno, il 24enne Juan Surraco».
Con l’inchiesta sul calcio scommesse molte cose potrebbero cambiare. Come vede questo ennesimo scandalo del calcio italiano?
«Dire scandalo è ancora poco. Chi fa calcio dovrebbe essere l’uomo più felice del mondo perché dalla vita ha tutto: si diverte, guadagna benissimo e dovrebbe solo ringraziare Dio per quanto gli ha dato. Io ho rispetto per le persone, ma questa gente non mi fa nessuna pena. E noi addetti ai lavori non dobbiamo permettere che il football di casa nostra venga rovinato. In giro per l’Europa tutti parlano male del nostro calcio, l’ho provato sulla mia pelle ed è meglio non dire cosa pensano di noi in Inghilterra».
Quali allora le soluzioni?
«La Federazione Calcio dovrebbe intervenire duramente, usare il pugno di ferro perché non è possibile che ciclicamente si registrino questi scandali in Italia. Fare piazza pulita e dare sanzioni esemplari.

E poi vigilare con maggiore attenzione sui campionati, prevenire, cosa che finora non è riuscita a fare perché ci si muove sempre dopo che il caso è deflagrato».
Ma lei crede ancora nel calcio e nei valori etici dello sport?
«Si, ci credo, credo nella famiglia e nell’onestà dello sport e ringrazio lo sport per come mi ha fatto diventare uomo».

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