«È solo propaganda inutile: i territori non si aiutano così»

Roma«Guardi, è solo una boutade estiva».
Ipotesi quindi da prendere con il dovuto distacco, presidente Chiodi?
«Ma sì, non scherziamo».
Eppure la proposta esiste, anche se il provvedimento giace a Palazzo Madama già dal luglio dello scorso anno. E adesso la Lega, attraverso il suo capogruppo, Federico Bricolo, rilancia la richiesta di modificare l’articolo 12 della Costituzione per riconoscere gli elementi identitari di ciascuna regione.
«Comunque la si giri, non c’è bisogno di modificare nulla, figuriamoci cambiare la Carta per un questione del genere».
E allora, come interpreta la nuova mossa del Carroccio, che vorrebbe aggiungere nel testo la frase: «Ciascuna regione ha come simboli la bandiera e l’inno»?
«È un’iniziativa propagandistica, ma non solo».
Si spieghi.
«È pure inefficace».
Perché?
«Perché non serve. Anzi...».
Anzi?
«Almeno non serve a noi dell’Abruzzo».
Siete diversi?
«Non dico questo, ci mancherebbe. Ma noi facciamo molto per il nostro territorio e non abbiamo certo bisogno di arrivare alla modifica della Costituzione, o all’introduzione di chissà quale normativa, per valorizzarlo».
(Gianni Chiodi ha appena lasciato palazzo Chigi, nel tardo pomeriggio, dopo aver preso parte alla Conferenza straordinaria delle Regioni, in vista dell’incontro serale con il premier Silvio Berlusconi, quando viene informato della proposta leghista. Una mossa che non lo convince affatto, fiero com’è del simbolo che mette in bella mostra appena possibile. Uno stemma che non ha bisogno alcuno di «aiuti legislativi», racchiuso in uno scudo sannitico con tre fasce trasversali bianco-verde-blu. Con il primo colore che sta a simboleggiare le vette innevate, il secondo i boschi e le colline di una regione che possiede il 30% di aree protette, il terzo il mare. Senza contare l’attaccamento alle canzoni popolari, prima tra tutte “Vola, vola”, per molti l’inno ufficioso).
Insomma, nulla di nuovo sotto il cielo?
«Abbiamo già tutto ciò che ci serve e che ad ogni occasione utile tiriamo fuori».


Null’altro da aggiungere?
«Ripeto, per quanto ci riguarda, siamo già parecchio orgogliosi della nostra terra».
Gli altri non lo sarebbero abbastanza?
«Questo non dovete chiederlo a me, ma siamo dinanzi ad una propaganda messa su per marchiare un’identità. Evidentemente, qualcuno sente il bisogno di farlo...».

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