«Sono cantante e attore, ma arte è anche fare una torta con amore»

«Sono cantante e attore, ma arte è anche fare una torta con amore»

Parla di poesia, musica, filosofia, teatro, cinema, passando per il pensiero orientale. Insomma Max Gazzé si ascolta volentieri non solo quando suona e canta, ma anche fare quattro chiacchiere con lui dà la sensazione che ci si potrebbe addentrare in un terreno fertile di idee e considerazioni sull’essere umano. Non a caso Gazzé, definito «lo chansonnier de geste» dei nostri tempi, ha scelto un palcoscenico bomboniera, quello del teatro della Tosse, per incontrare da vicino il pubblico genovese. «Quindi? Tour teatrale 2011» approda in città il prossimo 31 gennaio.
Come sarà il concerto?
«Diviso in due atti, come ogni spettacolo teatrale che si rispetti. La prima parte sarà un concerto acustico, dietro di noi un telo bianco dove come al cinema verranno proiettati colori, luci, immagini... Poi gli spettatori fanno una pausa e il sipario si riapre con una scenografia completamente diversa, e gli strumenti saranno tutti elettrici».
Gazzé è stato anche Erode, nel musical Jesus Christ Superstar. Ha recitato oltre che cantare...
«Sono stato un mese al Sistina, è stato bellissimo. Mi piace recitare da sempre, fin da piccolo scrivevo cortometraggi, facevo il regista... è tutto una forma d’arte, impossibile dire che cosa mi piaccia di più. La parola arte deriva dal sanscrito e significa mettere le cose in ordine, è una condizione in cui si è. Anche fare una torta con amore e mangiarla è avvicinarsi a una forma d’arte. La pittura, per esempio è arte perché c’è chi guarda il quadro e sente emozioni. L’artefatto è un mezzo di trasporto di sentimenti».
Legge Montale, così diverso da lei nell’essere uomo duro, chiuso, di scoglio, diremmo noi liguri...
«Mi piace Montale, come mi piace Andrea Zanzotto, che è veneto ed è tutto diverso, ma leggo volentieri anche Mallarmé: tutti mi trasportano con la poesia... leggere Montale mi fa muovere i muscoli dal raccapriccio o dalla gioia».


Da dove nascono le sue canzoni?
«Rispondo con il detto zen: se vuoi sapere da dove nascono i fiori nemmeno la primavera lo sa. Mi rendo conto che posso solo osservare le canzoni mentre nascono, anche Mentre dormi è nata così».
Dedicata a chi?
«A un amore, un figlio, una madre. È l’amore universale»

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