L'Aquila - Altri due orsi morti sono stati trovati nel Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Il ritrovamento, secondo quanto si è appreso, è avvenuto una quindicina di giorni fa, ma la notizia non era stata divulgata dall’ente Parco. Sale a cinque, quindi, il numero complessivo dei plantigradi trovati morti nel parco nelle ultime due settimane, ai quali si aggiungono due lupi e una capretta usata come esca avvelenata.
Due morti naturali Sarebbero morti per "cause naturali", i due cuccioli di orso le cui carcasse furono trovate una ventina di giorni fa nel Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Lo ha affermato il presidente del Parco, Giuseppe Rossi, spiegando che proprio per questo motivo non ne fu data notizia. "Le cause - ha riferito Rossi al Tg3 Abruzzo - sono state accertate dall’Istituto nazionale della fauna selvatica. Non vorrei che qualcuno si stesse adoperando per rimestare nel torbido", ha proseguito Rossi, secondo il quale "questa tragedia terribile rappresenta un atto mirato; colpire la stessa idea di area protetta, di parco, di cui l’orso marsicano è il simbolo".
Task force Una task force del corpo forestale dello Stato in difesa degli orsi, specie da tempo gravemente minacciata di estinzione e purtroppo negli ultimi giorni sotto i riflettori della cronaca, esiste da ben tre anni ed è ora in piena attività per far luce sulla morte dei plantigradi nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Circa 40 uomini della forestale, in collaborazione con il personale dell’ente Parco nazionale d’Abruzzo, sono sul campo alla ricerca di altri eventuali animali coinvolti nell’episodio di avvelenamento e stanno effettuando rigorosi controlli negli allevamenti presenti nella zona. I risultati dei primi accertamenti hanno dato, al momento, tutti esiti negativi. La task force è una struttura operativa sul territorio specializzata nell’attività di controllo e sicurezza dell’orso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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