«Sono convinto di essere un buon sindaco»

«Sono convinto di essere stato un buon sindaco, di essere un buon sindaco e di poter essere un buon sindaco per Buccinasco anche in futuro». Loris Cerada chiude così il suo interrogatorio davanti al giudice. Il giorno dopo l’arresto per una storia di appalti e tangenti, è il giorno delle spiegazioni. La Ferrari? Solo «un gesto di cortesia da parte di un amico che non è stato rifiutato». Insomma, per il suo legale «Cereda ha risposto a tutte le domande in modo esaustivo, preciso e puntuale, illustrando tutti i fatti che riguardano i capi d'accusa senza tralasciare nulla. È lucido e sereno. Non vede l’ora di tornare nella sua città e di riabbracciare la sua famiglia».
Più di una cosa, però, resta da chiarire. Nei confronti del sindaco, infatti, sono in corso accertamenti sul denaro tenuto in Svizzera. E poi c’è l’arsenale di armi, anche da guerra o senza matricola, carabine, pistole e munizioni trovate lunedì dalla Guardia di finanza nell’abitazione del commercialista Ettore Colella, finito anch’egli in carcere così come l’assessore ai Lavori pubblici Marco Cattaneo.

Colella, nell’inchiesta coordinata dai pm Maurizio Romanelli, Sergio Spadaro e Paola Pirotta, è accusato di aver corrotto il sindaco Cereda per garantire un contratto «per i servizi di igiene urbana» a una società di cui è legale rappresentante. E sarebbe stato lui a mettere a disposizione del primo cittadino di Buccinasco due Ferrari, una F141 nera e una 599 rossa.

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