«Sono pronto a riferire ciò che so ai magistrati»

Contatti con la Procura: audizioni possibili già nella prossima settimana. Poi toccherà ai diessini

«Sono pronto a riferire ciò che so ai magistrati»

da Roma

«Sono a disposizione dei magistrati». Nel pomeriggio di ieri il nucleo tributario della guardia di finanza di Roma aveva già preso contatto con le fonti citate dal premier Silvio Berlusconi nella sua deposizione ai magistrati romani che indagano su Unipol. Tra le fonti c’è Tarak Ben Ammar, uomo d’affari franco-tunisino, consigliere di amministrazione di Mediobanca: «Mi sono già messo in contatto con i magistrati - ha fatto sapere Ben Ammar da Praga -. Li incontrerò per informarli dei fatti». La guardia di finanza ha parlato anche con Antoine Bernheim, l’altra fonte indicata da Berlusconi ai magistrati in merito a presunti incontri tra quattro esponenti dei Ds, tra i quali il presidente Massimo D’Alema, con azionisti di Bnl per la cessione di quote all’Unipol di Giovanni Consorte. La convocazione in Procura come persone informate sui fatti dovrebbe avvenire la prossima settimana. «Per ora - ha precisato Ben Ammar - non commento niente perché prima di parlare con i giornalisti devo parlare con la giustizia verso la quale mi sono già reso disponibile. Stiamo definendo l'agenda per un mio colloquio. Quello che posso dire - ha aggiunto - è che la mia carriera si è sempre basata sulla trasparenza e la verità e che non non ho difficoltà a dare informazioni, se posso essere utile»
Ieri nell’ufficio del procuratore della Repubblica, Giovanni Ferrara, si è svolto un vertice con i sostituti Roberto Sabelli, Perla Lori e Giuseppe Cascini. A quanto si apprende non sarebbero ancora state fissate le date per la convocazione dei quattro esponenti della Quercia citati da Berlusconi.
Andranno prima sentiti Ben Ammar e Bernheim e ricostruito il circuito delle fonti prima di ascoltare gli eventuali diretti interessati.
Le notizie che il premier ha fornito ai pm romani «non ritengo abbiano valenza penale prese a se stanti - chiarisce l’avvocato di Berlusconi e parlamentare di Forza Italia, Nicolò Ghedini -.

Sono delle notizie nell’ambito di un’indagine, che possono contribuire a meglio comprendere quello che è accaduto». Le informazioni fornite dal presidente del Consiglio possono essere «un elemento che rafforza, oppure attenua, la sussistenza di questa notizia di reato».

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