Roberto Bonizzi
Chi non manca mai e chi, invece, per le assenze rischia il 6 in condotta. È la pagella dei consiglieri comunali di Milano sulle presenze tra i banchi di Palazzo Marino nel primo semestre del 2005. In totale 38 sedute, 93 ore e 28 minuti a discutere, votare, presentare mozioni e ascoltare interventi degli altri. Due ore e 24 minuti di media a seduta. In testa alla classifica Forza Italia che piazza sei consiglieri ai primi sei posti. Insieme al capogruppo azzurro, Manfredi Palmeri, che aggiorna a ogni riunione una speciale griglia con presenze e assenze, i colleghi di schieramento Gianfranco Baldassarre, Stefano Carugo, Maddalena Di Mauro e Alan Christian Rizzi. Con una presenza in meno Domenico Maio, Paolo Massari, Francesco Triscari e Armando Vagliati, tutti ancora di Forza Italia, insieme agli alleati Stefano Di Martino, capogruppo di Alleanza nazionale, ed Ettore Tenconi, della Lega. Una maggioranza abituata a non farsi mai mancare la maggioranza.
«Svolgendo una professione impegnativa come quella del medico potrei dire che le presenze hanno un doppio valore - sottolinea Stefano Carugo, tra gli azzurri senza macchia sul registro -. Personalmente vorrei dire che non è solo presenza, sono anche in testa alle classifiche degli interventi e delle mozioni. Ma per tutta Forza Italia è così. Siamo il partito che garantisce più spesso il numero legale, crediamo in quello che facciamo, siamo animati dalla passione per la politica». La classifica è un gioco, ma anche un punto di vanto per gli eletti. Stefano Di Martino, capogruppo di An, è secondo con 37 presenze su 38, ma ci tiene a precisare: «Erano 38. Soltanto che in una seduta sono arrivato alla fine dellappello e non mi hanno segnato presente». Giustificazione dei genitori? «Stavo scendendo dalla sala gruppi, quando in Santa Radegonda mi ha fermato un cittadino e ho ascoltato i suoi problemi - spiega -. A parte questo mi sembra importante non mancare per il rispetto del ruolo che abbiamo. Gli elettori ci hanno votato per rappresentare linteresse della città e noi abbiamo il dovere di impegnarci al massimo».
Aprendo il registro dei «cattivi» bisogna dare uno sguardo alla lista delle giustificazioni. In cima alla lista Emilio Santomauro (Udc) e gli alleati della Cdl non gradiranno. Nando Dalla Chiesa, Margherita, si divide tra Palazzo Marino e il seggio in Senato. Il sindaco Gabriele Albertini, uno dei meno presenti con 19 consigli su 38, ha dalla sua i numerosi impegni istituzionali e il seggio da europarlamentare a Strasburgo, così come Matteo Salvini, capogruppo del Carroccio.
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