Sorgente, più rendimenti con i fondi immobiliari Occhi puntati sull’estero

Sorgente, più rendimenti con i fondi immobiliari Occhi puntati sull’estero

Anche lo scorso anno i fondi immobiliari di Sorgente sgr hanno realizzato performance di gran lunga superiori alla media del settore. In particolare Caravaggio, quotato alla Borsa di Milano, ha reso l’8,56%, ben al di sopra del risultato minimo del 7% previsto dal regolamento di gestione.
Michelangelo, poi, riservato agli investitori istituzionali, ha messo a segno una crescita del valore della quota del 14,94%, che porta la media del rendimento nei cinque anni di vita del fondo al 15% circa. Come rileva il presidente di Sorgente, Rodolfo Cutino, nella lettera agli investitori del Fondo Caravaggio «i risultati conseguiti sono frutto di un’attività di investimento che ha costituito, in tempi brevi, un portafoglio immobiliare di elevato pregio e con ingenti prospettive di valore».
Oltre a puntare su immobili, cosiddetti «trofeo», ossia con caratteristiche logistiche e architettoniche di qualità che li premiano quando il mercato sale e li preservano dalle crisi, la strategia di Valter Mainetti, azionista di riferimento e ceo di Sorgente, è orientata a «guardare all’estero». Tanto più in un momento in cui i fondi immobiliari in Italia faticano a trovare le opportunità e la redditività con cui sono cresciuti negli ultimi otto anni. Così negli Stati Uniti la controllata Michelangelo Real Estate Corporation, dopo aver acquisito importanti partecipazioni di maggioranza relativa nei due più famosi grattacieli di Manhattan, il Chrysler Building e il Flatiron, ha recentemente acquistato un palazzo nel quartiere di Soho in cui realizzerà 10 loft di lusso. L’intervento di ristrutturazione, eseguito con particolare cura e attenzione, contribuisce infatti a incrementare nel tempo il valore dell’immobile.
«In questo secolo - osserva Mainetti - con l’architettura, considerata sempre di più come l’arte delle città, non solo i nuovi edifici hanno questa ambizione, ma anche alcune opere del passato possono aspirare ad avere una rivalutazione storico-culturale. Così, quando scegliamo un immobile per i nostri fondi cerchiamo di tener conto anche dell’aspetto artistico-culturale, che in prospettiva può essere un business nel business, oltre che appagare la nostra passione per l’arte e per la storia».
In quest’ottica rientra l’acquisto per Caravaggio dell’edificio della Rinascente di Piazza Fiume, a Roma, progettato dall’architetto Franco Albini, nonché l’investimento nei quattro Chateaux francesi della famiglia dei noti alberghi Baglioni, per dar vita all’omonimo fondo.
Il patrimonio degli immobili dei fondi Michelangelo e Caravaggio, dopo cinque anni di attività, ha superato i 550 milioni di euro. Gli immobili sono iscritti in contabilità per 3mila euro al metroquadro, ma con un valore commerciale ben più alto. Oltre a Caravaggio e Michelangelo sono stati avviati infatti altri tre fondi.
Raffaello, fondo chiuso ad apporto destinato a investitori qualificati, con un patrimonio iniziale di 500 milioni, che può essere sottoscritto anche con conferimento di immobili. Tiziano, fondo mobiliare aperto specializzato in quote di fondi immobiliari e in titoli azionari di emittenti specializzati nel real estate, con 100 milioni di euro di patrimonio iniziale.

Donatello, sempre riservato a investitori qualificati, che è un fondo immobiliare chiuso con sottoscrizioni che possono essere divise in quattro comparti differenziati per durata e politica di investimento come uffici o commerciale. L’importo complessivo dell’equity dei fondi gestiti e autorizzati è di oltre 1,1 miliardi di euro.

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