Una delle sorprese di questo primo turno è il fenomeno Cinque stelle: il candidato sindaco dei grillini infatti stando ai primi scrutini si è classificato al quarto posto per numero di voti. Mattia Calise aspirante primo cittadino di soli 20 anni, ha ottenuto il 3,28 delle preferenze. Certo non è il «botto» di Bologna, dove il movimento di Beppe Grillo ha totalizzato il 10% delle preferenze, costringendo il Pd al ballottaggio, o il 5% di Torino, ma si tratta di un buon risultato, che rischia di valere uno scranno in consiglio comunale.
Il Movimento Cinque Stelle che per la prima volta presenta un candidato alla poltrona di primo cittadino, conferma il risultato delle regionali del 2010, quando con 16640 voti nelle liste provinciali (3,2%) riuscì a portare un rappresentante in consiglio. Che Milano avesse cominciato a fare l’occhiolino a Beppe Grillo si era capito da tempo: in città le liste regionali del Movimento nel marzo 2010 avevano preso 20.165 voti, l’equivalente del 3,4%. Qualche segnale i milanesi l’avevano lanciato andando ad affollare - complice anche il grande ritorno dopo sette anni di silenzio - il teatro Smeraldo per ascoltare direttamente dal guru dell’antipolitica parole di veleno contro la casta. E confermando la tentazione dell’antipolitica in Duomo, con 6mila persone in piazza. I grillini portano a casa un ottimo risultato anche in Lombardia: a Busto Arsizio, roccaforte del Pdl, incassano il 5,3%.
Le ragioni del successo di un candidato sindaco poco più che ragazzino- studia scienze politiche all’Università - a cui non manca certo il coraggio nello sfidare candidati ben più esperti e maturi? «È l’inesperienza il valore aggiunto – sosteneva provocatoriamente Grillo lanciando la sua candidatura - perché un ventenne è limpido, non fa intrallazzi, non compra hedge funds». Traffico, inquinamento, e il dito puntato contro il nuovo Pgt, il piano di governo del territorio recentemente approvato dal Comune i punti forti della campagna. «Siamo molto soddisfatti - il commento di Calise -. Risultato importante soprattutto perché se consideriamo che abbiamo speso appena 6mila euro per la campagna elettorale». La sopresa ci sta. Anche perchè forse Calise stesso non ci credeva più di tanto: «L’obiettivo è ottenere qualche consigliere, per rendere più trasparente il consiglio comunale» spiegava.
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