Sorpresa Il paparazzo Zappadu: «A Villa Certosa niente scatti osé»

Nelle ultime settimane è diventata una specie di genere giornalistico: descrivere per filo e per segno, in centinaia di righe fitte fitte, cosa mostrerebbero le fotografie rubate da Antonello Zappadu a Villa Certosa, residenza privata del premier, e sequestrate dai magistrati. Ultimo a esercitarsi nell’impresa è stato ieri «il Riformista» diretto da Antonio Polito, che narra tanto per cambiare di «scatti osé» con protagonisti Berlusconi e l’ex premier ceco Topolanek. Ma stavolta è direttamente Zappadu a smentire indignato: «Dopo che alcuni giornali stranieri mi hanno chiamato per chiederne conferma, ho letto, con mio grande stupore, il farneticante articolo di Fabrizio D’Esposito sul “Riformista”, nel quale vengono riportate illazioni e falsità di una gravità inaudita», tuona il fotografo olbiese.

Di più: «Premesso che né personalmente, né alcuno a me riferibile, ha mai parlato con questo giornalista», precisa Zappadu, «smentisco nella maniera più categorica di aver mai potuto affermare che esistano scatti o pose, da me immortalate, del premier Topolanek e Berlusconi nelle pose e nelle situazioni che in quell’articolo vengono falsamente riportate». Infine la minaccia di querela, visto che «ho già tanti e tali problemi da non poter consentire ad alcuno di mestare e di falsare la verità in questa infamante maniera».

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