Più che la domenica di Pasqua, sembrava Natale. Sarà stato per il clima nient’affatto primaverile, il termometro di piazza Duca D’Aosta sotto la pioggia battente segnava 3 gradi alle 8 del mattino, il panorama intorno alla stazione Centrale appariva piuttosto desolante. Smaltito l’esodo per il lungo weekend festivo, l’unico traffico di rilievo era da un lato il via vai dei turisti stranieri alla ricerca degli autobus verso gli aeroporti. Dall’altro, lo sbarco di immigrati dell’Est. Sotto gli ombrelli, i loro amici e parenti «milanesi» accoglievano la nuova ondata di badanti e muratori con tanto di cartelli per il riconoscimento. Capita, quando il costo del viaggio e le procedure per il rinnovo dei documenti fanno sbiadire i lineamenti di chi è rimasto in Romania, Ucraina, Polonia. Altrimenti basta uno sguardo per ritrovare un fratello, una figlia; seguono gli abbracci e le lacrime.
Milano è quasi deserta, ma la Centrale resta «sorvegliata speciale», Pasqua compresa. «Mai abbassare la guardia», ripetono all’unisono Comune, Questura e Prefettura. Allora, per il secondo fine settimana consecutivo, in campo ci sono i pattuglioni interforze con polizia di Stato, carabinieri, polizia municipale. A supporto, guardia di finanza, unità cinofile, agenti della polfer in servizio all’interno della stazione e sui binari. «Turno H24», come si dice in gergo: tradotto, una trentina di uomini in divisa e in borghese per non lasciare nulla di «scoperto». Al di là delle premesse, una giornata tranquilla, almeno fino a quando le nuvole si allontanano e il sole rende più invitanti le aiuole e i marciapiedi di piazza Luigi di Savoia. È qui che, specie di domenica, arrivano a concentrarsi centinaia di immigrati, occasione di ritrovo per chi ammette di non avere altri punti di riferimento dove incontrare i propri connazionali se non proprio i giardini pubblici. Dal semplice «ritrovarsi» a mettere in piedi un autentico bazar a cielo aperto dove si vende e si compra di tutto, però, il passo è breve. Lo sanno bene gli agenti di polizia che a bordo dei mezzi e grazie alla «forza» della divisa contano di scombinare i piani degli ambulanti abusivi. Una presenza tangibile per prevenire, piuttosto che reprimere, i reati. E così, quando le condizioni del tempo migliorano, come lumache gli irregolari sbucano fuori dal guscio. Questa volta non al «solito posto», cioè in piazza Luigi di Savoia, bensì dietro l’angolo in via Mauro Macchi, l’intervento della polizia non si fa attendere. All’arrivo delle forze dell’ordine nel mercato improvvisato da nordafricani e slavi si scatena il fuggi fuggi, qualcuno gioca a nascondino sperando di farla franca. Per evitare conseguenze peggiori, vengono lasciate aperte alcune vie di fuga. Questo non impedisce ai poliziotti di procedere a controlli e perquisizioni. Curiosa la vicenda di una giovane romena con precedenti penali, sorpresa a piazzare alla clientela addirittura forme di parmigiano «taroccato» con l’aria di chi sta facendo la cosa più naturale al mondo, subito sanzionata con l’aiuto dei vigili. La merce, naturalmente, sequestrata. Solo un esempio di una mattinata che ha visto cadere nella «rete» sette persone (due macedoni, tre egiziani e due marocchini), accompagnate in Questura.
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