Sos di Famiglie Sospese a Mattarella e Meloni. Oggi l'incontro con Sala

Gli acquirenti di case bloccate dalle inchieste scrivono alle istituzioni: "Un tavolo urgente"

Sos di Famiglie Sospese a Mattarella e Meloni. Oggi l'incontro con Sala
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Laura ha acquistato un appartamento nel cantiere Lepontina 7/9, "la casa non sarà mai consegnata e la società è fallita da poco", ha "versato tanti soldi e avuto anche tanti problemi di salute". Mauro, 59 anni, è "in attesa della casa da quasi quattro anni" e "in giro tra un affitto e l'altro con due bambini e con costi ormai insostenibili". Simone, 52 anni, vive "nell'ansia di una situazione che non vogliono sbloccare", Giovanni e Laura (50 anni), "in un incubo, con tutti i risparmi bloccati". Emma e Antonio, di 72 e 76 anni, hanno "bloccato nella casa i nostri Tfr, non siamo ricchi speculatori ma persone perbene che hanno investito risparmi". Storie, rabbia, ansie riassunte nelle decine di post it appese al cantiere dello "Scalo House" di via Valtellina, uno dei tanti progetti bloccati dalle inchieste dell'urbanistica milanese. Ieri il Comitato delle Famiglie Sospese che rappresenta circa 4.500 acquirenti di alloggi sotto sequestro o con autorizzazioni "congelate" dal Comune hanno organizzato lì una "colazione sospesa", per celebrare la "seconda estate senza casa" e lanciare un altro appello alle istituzioni. Avevano invitato il sindaco Beppe Sala, che era impegnato in giunta e riceverà una delegazione questa mattina a Palazzo Marino. Appuntamento confermato anche dopo gli sviluppi delle inchieste. Presenti al sopralluogo il capogruppo di Fi Luca Bernardo e di Noi Moderati Mariangela Padalino, il segretario provinciale della Lega Samuele Piscina, i consiglieri del Pd Federico Bottelli e di Italia Viva Gianmarco Radice. Vedranno Sala, ieri sono intervenuti in Commissione in Regione, ma le Famiglie Sospese ieri hanno lanciato un sos anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al premier Giorgia Meloni, al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini (che li ha già incontrati). Hanno inviato una lettera alle massime istituzioni oltre che al sindaco, al governatore Attilio Fontana, al vicesindaco Anna Scavuzzo che in attesa di un nuovo assessore ha ereditato dal dimissionario Giancarlo Tancredi le deleghe alla Rigenerazione urbana. "Le famiglie colpite da un grave blocco normativo e amministrativo che impedisce l'accesso alla casa e la conclusione di operazioni edilizie già avviate - scrivono - chiedono l'immediata convocazione di un tavolo istituzionale urgente con governo, istituzioni competenti e ordini professionali". Richiesta sottoscritta dalle categorie coinvolte nel blocco, Assoedilizia, Unione Artigiani Milano, Aspesi (associazione degli sviluppatori immobiliari). "Non bastano più rassicurazioni a microfoni spenti - avverte il portavoce delle Famiglie, Filippo Borsellino -. Serve chiarezza e trasparenza, vogliamo sapere chi sta facendo cosa, con quali tempi e quale visione. Abbiamo ascoltato parole, ipotesi, promesse, ma la verità è che i nostri mutui e prestiti corrono ma le case sono chiuse e le imprese restano senza certezze". Chiedono che al tavolo pubblico partecipi anche la Procura di Milano. Borsellino ringrazia "vari avvocati che ci hanno offerto sostegno gratuito. Stiamo valutando anche una class action. Ma a parte il problema economico, ci sono pensionati di 75 anni che hanno acquistato a Milano per stare più vicino ai nipoti, chi restituirà loro il tempo?". In via Valtellina Maristella aveva acquistato "nella torre anteriore. Doveva essere pronta lo scorso dicembre, ho versato tutta la liquidazione e i risparmi e la casa non c'è, non ho più niente per accedere a un'altra soluzione". Sulla cesata ha appeso la scritta "vergogna", rivolto "alla società che forse per lucrare ha chiesto la Scia e non il permesso più lento, al Comune che non si è ricordato di noi neanche in Consiglio, a chi non riesce a mettere insieme le giuste indagini della Procura con la giustizia riparativa che tuteli chi come me è incolpevole".

Armanda ha 67 anni, il progetto in via Savona in cui ha investito non è sotto indagine ma in Comune nessuno firma l'autorizzazione. Doveva essere pronto un anno fa, "forse lo sarà nel 2028". Intanto oggi firma il rogito della casa di proprietà, "ho dovuto trovare un alloggio in affitto, con altri costi". Aspetta.

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