Sospesi sei studenti al Parini

Una nuova protesta. Il «collettivo Rebelde» del Parini contro il preside Carlo Pedretti. Questa mattina, l’ufficio del dirigente scolastico sarà occupato dagli studenti, per protestare contro la sospensione di sei ragazzi, «colpevoli» di aver partecipato all’occupazione dello scorso 13 dicembre. Nel corso della quale erano stati svuotati trenta estintori, divelte venti porte, imbrattati i muri, rotti dei tavoli, strappate venti tende: totale dei danni, 22mila euro.
Eppure, ha ricevuto l’appoggio anche dei candidati sindaco dell’Unione Dario Fo e Milly Moratti un primo documento, firmato da quattrocento studenti, con cui i ragazzi dicono «basta» ai provvedimenti disciplinari contro gli studenti che fanno politica, e un secondo per il ritiro immediato delle sospensioni, e per il boicottaggio dei consigli di classe straordinari (Quelli che il collettivo definisce «processi a porte chiuse tra professori esaltati che forse non si ricordano il loro ruolo reale»), nel corso dei quali dovrà essere valutata la posizione di altri dodici ragazzi del Parini.
Il professor Pedretti nei giorni dell’occupazione parlava di «comportamenti intollerabili», annunciando provvedimenti «circostanziati». «Non abbiamo intenzione di punire i ragazzi solo perché hanno occupato.

Non possono essere tollerati gli atteggiamenti basati sulla tolleranza e la sopraffazione», aveva detto a caldo.
Ma dall’altra parte della barricata, la «battaglia» va avanti: «Se il preside non ritirerà le sospensioni - fanno sapere dal collettivo - chiederemo le sue dimissioni».

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