Prima Sostakovich, poi Verdi: la nuova stagione della Scala

Wagner, Puccini e Bizet: in cartellone quindici opere. Arriva Pina Bausch. Concerti e balletti nel cartellone

Prima Sostakovich, poi Verdi: la nuova stagione della Scala
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«È una stagione che aveva già fatto Meyer, l'ho presa in mano mesi fa. Comunque l'ossatura c'era...».

Ieri mattina, grande giorno al Teatro alla Scala, giorno di presentazione della Stagione 2025-26, la nuova. A fare gli onori di casa il sovrintendente Fortunato Ortombina. «La cosa che tengo a dire - ha aggiunto subito il manager scaligero - è che mi sono preso a cuore questa stagione, fin dalla prima volta che mi è stato dato l'incartamento, come se l'avessi pensata io fin dal primo momento, e con la massima cura». Tra colpi di scena (vedi Daniele gatti che ha cancellato gli impegni col Teatro dopo la nomina del Maestro Chung alla direzione musicale), vere e proprie sorprese (la prima volta della ballerina e coreografa tedesca Pina Bausch, in programma un suo spettacolo) e gli appluasi (per la senatrice Liliana Segre in prima fila durante l'incontro; «nostra fedelissima abbonata», ha ricordato il sovrintendente Ortombina), ecco, in sintesi, alcune tappe del «viaggio» musicale di rito; in estrema sintesi, alcuni appuntamenti della programmazione dell'anno che verrà, al Piermarini.

LE OPERE SCELTE

La nuova stagione d'opera, come da tradizione, si aprirà il 7 dicembre, stavolta con «Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk» - scelta da Chailly - scritta da Sostakovich nel 1934 e ispirata alla celebre novella di Leskov. «Un'opera straordinaria, che fu messa al bando dalla censura sovietica. Da questo punto di vista credo sia un messaggio di denuncia contro l'oppressione e per la libertà d'espressione», ha detto il sindaco Giuseppe Sala, nel corso della presentazione. Inagurazione a parte, nell'annunciata Stagione si contano altre 14 opere. Si va da «Il crepuscolo degli dei», a febbraio (una delle tappe dell'avventura wagneriana che la Scala sta portando avanti e che continuerà ancora, con diversi spettacoli; è il piatto forte del doppio ciclo completo del «Ring des Nibelungen»), al «Faust» di Gounod (ottobre 2026), uno di quei titoli scelti per continuare, probabilmente, nell'esplorazione e nella proposta di lavori meno frequentati, ma da scoprire, o riscoprire. E ancora: gli amati Puccini («Turandot» ad aprile, prossimo anno) e Donizetti («Lucia di Lammermoor» e «L'elisir d'amore»); altri autori e titoli interessanti: Debussy («Pelléas et Mélisande») e Bizet («Carmen»). Impossibile non vedere anche Verdi, in programma a maggio-giugno 2026 («Nabucodonosor») e nel settembre dell'anno prossimo, «La Traviata». Avanti tutta.

I GRANDI CONCERTI

La Stagione Sinfonica schiera tre direttori musicali scaligeri: Riccardo Chailly, in carica fino alla fine del 2026, è presente con due programmi cui si aggiunge come Concerto Straordinario il «Requiem» verdiano; apre la Stagione il suo predecessore Daniel Barenboim e prosegue il suo successore Myung-Whun Chung. Di non minor rilievo i ritorni di Esa-Pekka Salonen, protagonista alla Scala di produzioni memorabili, di Michele Mariotti e Daniele Rustioni. Apre a novembre proprio Barenboim con il «Concerto per violino» di Beethoven, solista Lisa Batiashvili, e la Sinfonia n°5. Nel primo concerto del 2026, Riccardo Chailly, che prosegue il suo percorso nei diversi aspetti del Novecento (pagine di Hindemith). A marzo, Salonen dirige il solista Stefan Dohr nel suo «Concerto per corno e orchestra», mentre la seconda parte è dedicata alla «Sinfonia n. 5» di Sibelius. Mariotti (maggio) con la «Scozzese» di Mendelssohn-Bartholdy e Dvorak. Balzo in avanti. Chiude il programma il Maestro Chailly il 16, 17 e 20 novembre proponendo una rarità di rilevante interesse storico e musicale: la «Sinfonia n. 9» di Anton Bruckner con la prima esecuzione milanese del finale ricostruito da un pool di musicologi e rivisto da John A. Phillips.

SPETTACOLI SULLE PUNTE

Sette programmi, cinque novità, tra cui la «Bella Addormentata» e «Don Chisciotte» di Nereyev e «Giselle» di Chauvirè. Come si diceva, in primis ci sarà anche un lavoro della coreografa Pina Bausch. E ancora.

Una novità a serata intera: «Alice's Adventures in Wonderland» del coreografo Wheeldon. Alla programmazione si aggiunge, nel 2026, anche il Gala Fracci, arrivato alla sua quinta edizione. Protagonisti i guest, gli artisti scaligeri e i giovani allievi dell'Accademia della Scala.

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