Quando le Fondazioni hanno rotto il salvadanaio per rafforzare gli istituti di credito di fronte alla crisi hanno svolto una «funzione sociale» altrettanto «importante» di quando sostengono i progetti sul territorio. Per rendersene conto, aggiunge il presidente dellAcri Giuseppe Guzzetti, è sufficiente soffermarsi sul «ruolo» che gli istituti di credito svolgono come volano delleconomia reale. Soprattutto in un sistema storicamente banco-centrico come quello litaliano. Dal palco della 85ª Giornata mondiale del risparmio, Guzzetti aggiunge poi come gli Enti abbiano sostenuto le banche «anche a prezzo di rinunciare ai dividendi (sia Intesa sia Unicredit hanno distribuito la cedola in azioni ndr) e sottoscrivendo» aumenti di capitale.
Scelte complesse sia perché le casse degli Enti si alimentano delle cedole staccate dalle banche sia per lesigenza di diversificare gli investimenti. Malgrado le energie profuse, le Fondazioni continueranno a comportarsi come investitori istituzionali. A interpretare «correttamente la propria funzione di azionisti, che hanno il dovere e il diritto di esprimersi nelle sedi assembleari deputate». Distinguendo però, assicura Guzzetti, «tale funzione da quella dei manager, ai quali spetta la conduzione delle banche, senza ingerenze e interferenze nella gestione».
Oltre a presiedere lAcri, Guzzetti siede al vertice della Fondazione Cariplo che è il secondo maggiore azionista di Intesa Sanpaolo alle spalle delle Compagnia di San Paolo: nelle ultime settimane lente presieduto da Angelo Benessia ha moltiplicato i segnali di insoddisfazione verso gli equilibri della banca con lobiettivo di ritagliare uno spazio più proporzionato al proprio peso azionario (Torino ha 9,8% del capitale). Abbastanza per intravedere tra le parole di Guzzetti una stoccata «politica», soprattutto se affiancate allinvito lanciato sempre ieri da Mario Draghi. Il governatore di Bankitalia, pur rendendo omaggio allopera di stabilità resa dalle Fondazioni, le ha invitate a guardare oltre il campanile per contribuire a rafforzare il sistema. Sostanzialmente un ammonimento davanti al tasso di litigiosità che permane tra i soci di alcune superbanche: in Intesa Sanpaolo è iniziata la campagna in vista del rinnovo dei vertici atteso in primavera mentre Unicredit ha deciso di rafforzare il patrimonio con un aumento di capitale da 4 miliardi che si aggiunge al prestito cashes di un anno fa. Il sistema, prosegue Draghi, «resta fragile» e non «va allentata la guardia» anche perché gli utili risaliranno solo dal 2011.
Limpegno delle fondazioni non mette tuttavia a rischio la solidità degli Enti, ha proseguito Guzzetti, per poi soffermarsi sullopportunità di creare dei «fondi di sviluppo» pubblico-privati, partecipati dalla Cdp e su cui è al lavoro il ministro Tremonti, per sostenere le piccole e medie imprese in difficoltà.
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