Sotto il podio a testa alta. Bene così

Va bene, va bene. Da 2-0 che doveva essere a 0-2, ma va bene così. Finiamo a quattro gol dal trionfo. Alla fine l’obiettivo è centrato per quel pareggio folle di Genova, per i numeri da fenomeno di Mutu. (Ah, se avesse giocato di più... la storia di quest’annata sarebbe stata anche migliore).
Andare in Champions passando per la porta principale sarebbe stato una meraviglia. Perfino meritata. E allora? E allora pazienza, l’ho detto, va bene così. Questo quarto posto resta «roba che luccica», roba di prima qualità per questa squadra. Il progetto va avanti, il sogno pure. Entriamo nella Champions dalla porta secondaria e usciamo dal campionato a testa alta: onore alla bandiera rossonera Maldini nel giorno dell’ennesimo abbraccio a quella viola. Quale? L’unica che ci «imprigiona al suo mito», come ha scritto la Fiesole: quella di Antognoni. È stato bello rivederlo al Franchi, insieme a un tizio che - simpatico o meno - era capace di giocare da libero e segnare una dozzina di gol in una stagione: il signor Daniel Passarella.
Comunque la stagione l’archiviamo così: 68 punti. Una sola mossa sbagliata - ma forse inevitabile - sul mercato: la cessione di Pazzini.

Tante vittorie e sconfitte - pochi pareggi - che vuol dire un bel po’ di coraggio. Un gioco forse non sfavillante ma neanche male. Pochi isterismi, primedonne, nessun capro espiatorio, tutta roba esclusiva del podio del campionato. Noi siamo appena sotto, e va bene così.

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