Spacciavano droga alla «Statale»

Seduti nel cortile «Ghiacciaia» di via Festa del Perdono, il narghilè che passa di mano in mano, studenti che acquistano e fumano hashish. Le immagini girate dalla Squadra mobile documentano uno spaccio per niente clandestino, che avveniva quotidianamente nel chiostro dell’Università Statale.
Di più, il giro era talmente noto che al «bazar» dell’hashish arrivavano anche ragazzi che non avevano nulla a che fare con l’Ateneo. «C’erano giovani delle superiori - racconta Filippo Sori, direttore amministrativo -, ma del resto l’edificio è aperto al pubblico».
Tre le persone arrestate. In carcere è finito Antonino C., 31 anni, commerciante di abbigliamento con precedenti per spaccio, mentre due ragazzi, Daniele F. - studente di filosofia di 23 anni -, e Walter F. - disoccupato di 22 -, sono agli arresti domiciliari.
Durante le perquisizioni sono stati sequestrati anche 100 grammi di hashish, denunciati altri otto piccoli spacciatori, e una decina di persone sono state segnalate al Prefetto per assunzione di sostanze stupefacenti.
«Le quantità spacciate erano minime - ha spiegato il capo della Mobile Vittorio Rizzi -, ma tutto lo scambio avveniva alla luce del sole». E il rischio era «che il cortile diventasse un porto franco».
Niente di nuovo, in realtà. Racconta, Sori, che «già in passato avevamo avuto a che fare con episodi simili, in altri cortili e accanto a un bar». Chiusi quei cortili, lo spaccio si è spostato. E mai i pusher erano stati tanto sfacciati. Il filmato della polizia è eloquente: tutte le mattine tra le 10 e le 11, prima di andare in aula, ragazzi che vengono ad acquistare nella «Ghiacciaia», e a fumare.


Nel febbraio e nell’ottobre 2004 erano giunte sul tavolo della Squadra Mobile le due segnalazioni che hanno fatto scattare le indagini della Procura milanese, iniziate nel mese di marzo di quest’anno, e coordinate dal pm Alberto Nobili. La denuncia formale è stata fatta dal Rettore Enrico Decleva, al quale erano arrivate le numerose testimonianze di docenti e studenti.

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