Bruxelles - Nel 2007 è cresciuto il divario fra Spagna e Italia su fronte del prodotto interno lordo pro-capite misurato in standard di potere d’acquisto. Secondo i dati diffusi oggi da Eurostat, lo scorso anno la Spagna si è attestata su quota 107 mentre l’Italia è scesa a quota 101. Nel 2006 l’Italia era a quota 103 e la Spagna a 105.
Si allarga la forbice Anche nel 2007 la Spagna supera l’Italia in prodotto per abitante espresso per potere d’acquisto. Nel 2007, infatti, su base Ue 27 100 la Spagna allunga a 107 mentre l’Italia retrocede a 101. Nel 2006 Madrid si era, infatti, piazzata a quota 105 e l’italia a 103. Si tratta delle stime preliminari eurostat dell’anno. Il pil per abitante nel Ue 27 in media del 2007 in Spagna, Italia, Grecia, Cipro, Austria, Svezia, Danimarca, Belgio, Finlandia, Regno Unito, Germania e Francia si collocavano fra il 10 e il 30% sopra la media Ue. Tassi più alti di pil per abitante sempre in parità di potere d’acquisto sono stati registrati in Lussemburgo, Irlanda e Olanda. Slovenia, Repubblica Ceca, Malta, Portogallo ed Estonia erano fra il 10 e il 30% sotto la media europea. Slovacchia, Ungheria, Lituania, Lettonia e Polonia erano fra il 30 e il 50% sotto la media europea mentre Romania e Bulgaria si trovavano a circa il 60% sotto la media.
Ma Zapatero lancia l'allarme La crescita dell’economia spagnola sarà inferiore al 2% nel 2008, livello al di sotto del 2,3% ufficialmente indicato dal governo. A dichiararlo è stato il capo dell’esecutivo spagnolo, Josè Luis Rodriguez Zapatero. "La congiuntura internazionale e i più recenti dati macro ci fanno pensare che il rallentamento dell’economia spagnola proseguirà nei prossimi mesi, cosicchè la crescita complessiva del 2008 sarà inferiore al 2%", ha dichiarato il politico. "Nel breve periodo - ha continuato Zapatero - prevediamo una crescita debole, ma non un arresto che perduri nel tempo". Il paese iberico da inizio anno ha registrato una brusca frenata, risentendo della crisi del mercato immobiliare interno, oltre che della crisi finanziaria che imperversa sui mercati internazionali.
Lo scorso 25 aprile il governo spagnolo aveva rivisto al ribasso la previsione di crescita per l’esercizio in corso dal 3,1% al 2,3%. A inizio giugno, però, il ministro dell’economia, pedro solbes, aveva già dichiarato che la crescita si sarebbe attestata attorno al 2%. L’anno scorso il pil spagnolo aveva registrato un progresso del 3,8%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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